TODI – Il 15 marzo è stato dedicato alla “Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla”, incentrata sulla lotta contro i disturbi alimentari. L’iniziativa parte da un genitore, Stefano Tavilla, che sotto i propri occhi ha visto sua figlia Giulia, diciassettenne, spegnersi a causa della bulimia. Perché il colore lilla a sancire una giornata di sensibilizzazione così importante? È un colore molto delicato e fine, e quindi riesce a rappresentare appieno la fragilità di quanti, femmine e maschi, siano colpiti da un disturbo alimentare.
Con l’occasione presso l’Aula Magna del Liceo “Jacopone da Todi” si è tenuto un incontro volto a sensibilizzare tutti gli studenti su una situazione che li riguarda da vicino: anche nella nostra scuola, come nella scuola secondaria di I grado “Cocchi-Aosta”, ragazze in via di guarigione, ospiti del Centro disturbi alimentari di Palazzo Francisci e provenienti da tutta Italia, assistono alle lezioni in qualità di uditrici e interagiscono con gli altri studenti, loro coetanei.
Una di loro, Caterina Minni, ospite del Francisci all’età di 12 anni, ha presentato il libro Inchiostro. Storia di un’adolescente oltre l’anoressia. Pagine in cui la giovane autrice racconta la sua difficile esperienza, di ricadute e dolore, e come sia riuscita a vincere alla fine le sue paure. Parole che hanno catturato l’attenzione degli studenti presenti in aula: «Caterina ha esposto il suo passato – ha affermato Elisa Bartolucci, docente di scienze umane del Liceo – e molti ragazzi le hanno rivolto domande. Addirittura nei giorni seguenti, grazie alla sua testimonianza, alcuni hanno trovato il coraggio di confidarsi con gli insegnanti sui loro problemi di alimentazione». Durante l’incontro hanno preso la parola anche i genitori della giovane Caterina, spiegando che situazioni come queste coinvolgono inevitabilmente tutta la famiglia, e che è angosciante sapere che qualcuno a te molto caro soffre senza che tu abbia il modo di aiutarlo. Caterina ha trovato l’aiuto e le risposte che cercava nella scrittura – ne ha fatto uno strumento di forza -, ma anche nel Centro di Palazzo Francisci, fiore all’occhiello della Regione, uno dei quattro presidi di cura in Umbria dedicati all’assistenza e al sostegno di chi ne ha bisogno.
I NUMERI – In Italia ci sono almeno 3 milioni di persone che soffrono di anoressia, bulimia, obesità e ortoressia. Un dato che è frutto di una proiezione statistica e che è largamente sottostimato perché riferito solo all’universo femminile. Le chiamate al numero verde SOS superano le trecento al mese. Si tratterebbe di una vera e propria epidemia, cresciuta del 300% negli ultimi dieci anni. I disturbi alimentari sono tra i giovani la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali con un’impennata del numero delle vittime.
«I dati sono sempre più allarmanti, e solo nella nostra Regione abbiamo 10000 ragazzi e ragazze affetti dai disturbi alimentari. – afferma la dott.ssa Laura Dalla Ragione, medico psichiatra, responsabile dei servizi DCA (Disturbi Comportamento Alimentare) dell’USL 1 dell’Umbria – Si sta abbassando anche l’età, perché questi disturbi arrivano a presentarsi molto precocemente, attorno agli 8-10 anni, e l’80% dei ragazzi ospitati sono minorenni. Più sono precoci i disturbi, più sono gravi gli effetti, come ad esempio un blocco dell’accrescimento osseo, disturbi somatici importanti e, non da ultimo, psicologici. Per questo – aggiunge – dobbiamo essere consapevoli fin da subito e insegnare ai ragazzi come alimentarsi correttamente, ma anche come amare e avere fiducia in sé stessi».
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