SOTTOB@NCO A MILANO
Gli studenti redattori visitano lo storico edificio del Corriere della Sera e partecipano al Focus Live

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MILANO – La Redazione di Sottob@nco ha avuto l’occasione di visitare la storica sede del Corriere della Sera in via Solferino e di partecipare al Focus Live, l’evento di scienza, ricerca e tecnologia promosso ogni anno dalla nota rivista di divulgazione all’interno del Museo della Scienza e della Tecnologia.

Una straordinaria occasione formativa che ci ha permesso di toccare con mano come avviene l’informazione in una delle più prestigiose testate nazionali e la ricerca scientifica attraverso laboratori, esperienze interattive e incontri a tu per tu con i ricercatori. Con l’occasione abbiamo visitato anche il centro cittadino, dal Castello Sforzesco alla Pinacoteca di Brera, che custodisce i più grandi capolavori dell’arte mondiale fino alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Patrimonio dell’Unesco, ma una tappa significativa è stata senza dubbio l’edificio realizzato nel 1904 dal più noto architetto del tempo, Luca Beltrami, professore e senatore del regno.

Ad accompagnarci nella visita Daniela Di Pace, che ci ha spiegato nei dettagli la storia del giornale, la sua evoluzione e la sua funzione divulgativa: il giornale nacque il 5 marzo del 1876 e fu fondato dal garibaldino Eugenio Torelli. Il nome del quotidiano deriva dal fatto che l’obiettivo era quello di portare notizie, come un corriere che porta i pacchi, prive di opinioni secondo il modello inglese. Le notizie venivano pubblicate appunto verso sera.

La nostra redazione nella sala Albertini.

Ancora oggi la stessa sede conserva un modello di linotipo, macchinario inventato negli Stati Uniti e utilizzato in Italia per scrivere fino agli anni Settanta, che prevede l’utilizzo di materiali poco sicuri per la salute; esso verrà sostituito dagli ingegnosi computer, ancora oggi presenti sulle scrivanie della redazione. Il Corriere della Sera, come in un registro annale di tutti gli eventi più importanti, conserva memoria di tutti gli eventi storici di cui ha potuto tenere traccia sul giornale, le cui prime pagine figurano incorniciate nella Sala delle riunioni, denominata Luigi Albertini in onore dell’omonimo membro del Senato del Regno, che condusse la testata dal 1900 al 1921. Una Sala importante, dal caratteristico piano inclinato, come quello che si trovava al Times di Londra, attorno al quale abbiamo avuto l’onore di sedere.

La storia dei caratteri tipografici e dello stile tipico delle prime pagine nel corso degli anni sono caratteristici della testata, verso la quale ci si riferiva come Il Nuovo Corriere nel Secondo dopoguerra; negli anni vi hanno collaborato intellettuali quali Giuseppe Ungaretti, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Eugenio Montale, Dino Buzzati, Grazia Deledda ed Ada Negri.

Particolare delle prime pagine incorniciate.

Dai tempi del fondatore molte cose sono cambiate: il quotidiano non ha più solo una versione cartacea ma esiste un giornale online e una piattaforma chiamata Corriere Tv, che informa attraverso video. La redazione dell’online, che ultimamente secondo i dati è il più letto dagli italiani, ci ha fornito alcune regole per la corretta stesura di un articolo di giornale e per aumentarne la leggibilità, monitorando gli indici di gradimento. Anche il Corriere ha una redazione molto estesa (oltre alle azioni in Borsa), che conta quattrocentocinquanta dipendenti, molti dei quali svolgono turni notturni, per reperire le informazioni e le notizie più importanti e diffonderle tramite internet.

La grafica del giornale viene elaborata grazie a specialisti del settore, tra i quali Bruno Delfino, al quale Sottob@nco ha avuto modo di porre alcune domande. Alla domanda «Lei teme che il giornale on-line prenda il sopravvento su quello cartaceo?» Delfino risponde affermando che, a suo parere, il giornale cartaceo non potrà mai morire in quanto molto più pratico e piacevole alla vista, sicuramente più grande degli schermi che di solito vengono utilizzati per leggere le notizie.

A seguire la visita alla Pinacoteca di Brera dove, tra i conosciutissimi quadri, sono conservate anche la Statua in bronzo a Napoleone Bonaparte di Canova (nel cortile principale) e altri monumenti dedicati a personaggi notabili della Storia nazionale e milanese. Tra le opere pittoriche, ricordiamo quelle dell’italofrancese Hayez (Ritratto di Alessandro Manzoni e Il bacio), il Cristo morto di Mantegna e lo Sposalizio della Vergine di Raffaello.

All’ultimo punto della lista, ultimo non per importanza ma per cronologia, troviamo il Museo di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci (in onore dell’omonimo erudito, che ha dipinto l’affresco dell’Ultima cena nella chiesa di S. Maria delle Grazie) all’interno del quale i giornalisti di Focus hanno promosso l’evento “Focus Live”, con ospiti l’astronauta Roberto Vittori (insignito anche di prestigiose onorificenze italiane e di una straniera), il divulgatore scientifico prof. Vincenzo Schettini (autore di La fisica che ci piace e Ci vuole un fisico bestiale) e il tenente colonnello dell’Aeronautica Daniele Mocio, che alcuni nostri redattori hanno avuto il piacere di intervistare. Attraverso parole esterne e immagini delle imprese al difuori del pianeta Terra, il viterbese Roberto Vittori ha raccontato il «mondo», anzi, l’universo che c’è dietro ai viaggi extraterrestri; non soltanto lui è astronauta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ma anche un pilota militare dal 1985. Vincenzo Schettini, invece, è un esperto di musica e di materie scientifiche, come la fisica e la matematica, che ha insegnato e che insegna tutt’ora in alcuni istituti superiori della regione Puglia. Lo fa con grande empatia, intelletto e divertimento, che fanno sì che vengano coinvolti tantissimi giovani, che cercano sempre un metodo innovativo e meno stressante da applicare allo studio. All’evento del Focus Live di Milano ha tenuto una lezione sull’acustica, sulle casse di risonanza e sulla grande interazione della fisica nella musica. Certamente ha conquistato la simpatia e l’apprezzamento di molti e l’interesse dei suoi «lovvini» (come ama chiamare i suoi fan).

Vittori (a destra) mentre racconta la sua esperienza ai confini dell’universo.

Nel piano inferiore della struttura, poi, è presente un polo dedicato alla tecnologia, con alcune tra le moltissime innovazioni del nuovo secolo: chiunque può gratuitamente immergersi nel mondo virtuale, entrando a diretto contatto – con visori tridimensionali – di scenari storico-geografici (come ghiacciai) e storico-artistici (legati a personaggi come Verdi e Monet); inoltre, sono presenti altri spazi e attività dedicati all’arte e alla scienza, con forti legami con la tecnologia.

Una due-giorni all’insegna della formazione e dell’informazione, tutta da gustare anche per chi non pensa a un futuro nel settore del giornalismo.

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