LA MUSICA COME SPECCHIO DEL SUO TEMPO
Venerdì 17 il terzo appuntamento

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TODI- La nostra quotidianità è costantemente travolta, oggi più che mai, da una quantità di
informazioni che non ci danno la possibilità di “staccare”. Si parla tanto del diritto alla
disconnessione. Musiche di sottofondo nei negozi, nei bar, nei supermercati, nei ristoranti,
sempre presenti. Horror vacui? Forse. Ma la musica, che ruolo ha nel mondo di oggi? La
musica si evolve e si adatta perfettamente agli anni che passano, i generi musicali
caratterizzano le varie generazioni. La musica riesce a parlare a tutti, molto spesso senza
bisogno di ricorrere all’uso delle parole.

Ma la musica ha bisogno di tempo, di spazio, per essere compresa, ascoltata davvero.
Tanti gli spunti di rifelssione che sono venuti fuori agli incontri del Progetto “La musica
come specchio del suo tempo”
, curato dal Maestro Stefano Giardino ed articolato in quattro
incontri in orario pomeridiano, che si svolgono presso l’Aula Magna del Liceo “Jacopone da
Todi”, nella sede di Largo Martino.

Per il corrente anno scolastico, l’offerta formativa del Liceo nell’ambito dei PTOF prevede la
riattivazione di questo progetto, un continuum nel nostro istituto.

Una collaborazione che è diventata una bellissima tradizione; infatti il corso è stato
presentato nel 2012 per la prima volta con il Preside Sergio Guarente. Con questa offerta
formativa viene data la possibilità ai ragazzi di ritagliare del tempo alla comprensione dei
grandi della musica, di quelli da cui sembra che abbiamo ancora tanto da imparare.
Siamo a metà del percorso e sono state svolte due delle quattro lezioni totali.

Nella prima, del 3 Febbraio, si è parlato della musica tra razionalità e sentimento dalle varie
prospettive, dando modo di comprendere il rapporto tra istinto creativo razionale ed
irrazionale. E ancora la compresenza tra il mondo dei sentimenti e il mondo della razionalità.
Concentrandosi sulla proposta musicale di Bach e Mozart in relazione ai movimenti
illuministici, il culmine viene posto nella rivoluzione di Beethoven.

Con l’alternanza di ascolto al pianoforte e spiegazione dei brani, il percorso è iniziato con
l’ascolto di alcuni brani di Bach tra cui il secondo Preludio e Fuga in Do min. dal
Clavicembalo ben Temperato. Per continuare con la Fantasia in Re min. K397 di Mozart e la
Sonata op.110 di Beethoven.

Approfondito il contesto storico e culturale di questi artisti, se ne comprendono le scelte
musicali e ci si può immedesimare e comprendere emozioni e sentimenti, accoglierli e dargli
la possibilità di stupirci, di porci delle domande.
Nella seconda, svoltasi il 3 marzo, il Maestro Giardino ha illustrato la musica del
romanticismo e la nascita dell’interiorità
. Come la musica ha influenzato e si è fatta
influenzare.

E poi la generazione romantica dei grandi come Chopin, Schumann, Liszt e Brahms che con
le loro musiche hanno incantato tante generazioni fino ad oggi, con
caratteristiche peculiari di questa corrente culturale. Di Schumann sono stati eseguiti alcuni
brani dalle Kinderzenen op.15, tra cui il famosissimo Sogno, icona del Romanticismo
musicale. Bellissima la storia della Ballata popolare scozzese Edward, utilizzata da Brahms
nelle sue Ballate op.10. Con la Consolazione n.3 di Liszt entriamo) nel trionfo dell’estetica
romantica con la sua melodiosità sognante e a volte tragica.

Incanta l’ascolto dei Notturni di Chopin, incuriosiscono le sue Mazurche, con la loro libertà
ritmico melodica. Con l’ascolto di alcuni Preludi dell’op.28 si entra nel vero e proprio mondo
chopiniano e si instaura un confronto per comprendere l’evoluzione di questa forma
musicale conosciuta sin dai tempi di Bach.

Altri due incontri, venerdì 17 marzo, in cui si parlerà dell’impressionismo uditivo e visivo e
venerdì 14 aprile, in collaborazione con il Prof. Sergio Guarente, in cui si parlerà delle
contaminazioni nella Filosofia, nella Letteratura e della Musica americana tra Ottocento e
Novecento
.

Grazie al Liceo Jacopone che ancora una volta regala ai suoi studenti la possibilità di poter
vivere tutto questo, di far sì che tutto questo appartenga alla nostra formazione personale,
sempre più aperta e interdisciplinare.

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