TUTTE LE SUGGESTIONI DELLA CHITARRA CLASSICA

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TODI – «[La musica] dà anima all’universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose», scrive Platone nei Dialoghi. Sicuramente concorderanno Gabriele Sagone e Giacomo Marcucci, studenti del Liceo “Jacopone da Todi” che da anni dedicano anima e corpo a quest’arte. Chitarristi ed amici, in vista del prossimo concerto in data 22 novembre proprio nel nostro Liceo, si raccontano a Sottob@nco.

Per Giacomo il rapporto con la musica è intimo e personale. «Durante la mia vita la musica è sempre stata un punto fermo, un’amica pronta ad aiutare nei momenti bui e a migliorare quelli già belli». Si tratta di una passione radicata nel profondo, un sogno che risale alla più tenera infanzia, all’amore per quei grandi artisti del panorama rock conosciuti grazie ai genitori. «Fra i miei chitarristi preferiti ci sono indubbiamente Julian Bream e Andres Segovia (maestri della chitarra classica NdR), ma essendo un amante del rock senza artisti come Jimi Hendrix, John Petrucci, Jimi PageMaurizio SolieriMark Holcomb… non mi sarei mai innamorato della chitarra».

Anche Gabriele, a riprova dello stretto rapporto che ogni artista stringe con la propria arte, trova nella musica «l’unica cosa su cui possa contare veramente, che c’è sempre stata». «Mi ha permesso di superare i periodi più bui della mia vita dandomi la libertà di esprimere quello che provavo senza essere vincolato dalle parole».  Fra i propri punti di riferimento menziona Julian Bream e il paraguayano Augustín Barros. «In ogni caso non nego l’influenza di altri musicisti di ogni genere» tiene a specificare, attestando quanto un musicista debba essere sempre pronto e disponibile ad imparare da ogni spunto possibile.

Giacomo Marcucci e Gabriele Sagone

Giacomo e Gabriele iniziano il proprio percorso molto presto, sotto la guida del maestro Giulio Castrica, figura nota nell’ambiente tuderte e non.  «Ho avuto il mio primo contatto con la chitarra quando avevo tre anni, ma fino agli otto ho per lo più giocato con lo strumento. Poi ho conosciuto Giulio», racconta Gabriele. «Ho iniziato a suonare all’età di cinque anni. Durante i primi anni ho preso parte ad alcuni saggi ed esibizioni con gli altri allievi di Giulio per poi passare a suonare in alcuni concerti con l’Apollo Liceo», sono invece le parole di Giacomo. 

Il primo desiderio, acquisite le capacità necessarie, è infatti quello di esibirsi; ma con il tempo e con il migliorare della tecnica giunge in fretta anche la voglia di competere. «Ho cominciato molto presto facendo piccoli concerti, poi piano piano ho ampliato il mio repertorio così da poter partecipare ai primi concorsi», spiega Gabriele. 

Nell’ambiente dei concorsi i due riescono con successo. Entrambi possono annoverare ad oggi, nonostante la giovane età, numerosi premi e partecipazioni.  «Ho iniziato la mia avventura in questo mondo nel marzo del 2015 con un secondo premio al concorso “Giulio Rospigliosi” (competizione di spettro nazionale NdR). L’anno successivo ho partecipato nuovamente allo stesso concorso, questa volta non come solista ma insieme a Paolo Falcioni (anch’egli studente del nostro liceo NdR) nella categoria musica da camera, portando a casa un primo premio assoluto. Sempre insieme a Paolo, abbiamo vinto anche il primo premio assoluto al concorso “Marco dall’Aquila. Negli anni ho partecipato anche ad altri concorsi come solista. Nel 2018 ho vinto un primo premio al Festival internazionale dell’Adriatico di Pescara», ci racconta Giacomo. «Tutti questi concorsi, al di fuori dei risultati, sono stati delle esperienze molto formative, mi hanno dato lezioni importanti, a volte facendomi capire quando non avevo dato il massimo e altre volte ripagando la fatica e gli sforzi fatti», ci tiene a dire.

Dal canto suo Gabriele vanta, invece, un primo premio assoluto alla 24° edizione del “Giulio Rospigliosi”, un primo premio assoluto alla 10° edizione del concorso internazionale chitarristico “Ida presti” ed un secondo premio all’European Music Competition di Moncalieri. «Ad avermi segnato maggiormente è stato il concorso internazionale “Enrico Mercatali”, mi ha permesso di confrontarmi con persone da tutto il mondo dandomi una prospettiva diversa; nonostante sia un terzo posto mi ha motivato molto a lavorare dove c’era più bisogno. Anche il concorso “Giovani Musicisti” di Treviso al quale ho partecipato dopo una pausa forzata per motivi di salute mi ha dato una grande soddisfazione» commenta a proposito.

Fra le esperienze più istruttive ambedue citano poi la recente partecipazione alla masterclass del maestro Emanuele Segre (che ha formato fra gli altri lo stesso Castrica). «Un’esperienza dalla quale ho imparato molto e che mi ha dato vari spunti per crescere e migliorare» afferma Giacomo.

È un percorso lungo, ricco di passione ed impegno quello che ha portato Gabriele e Giacomo dove sono oggi: «dal suonare modicamente una corda ad affrontare composizioni polifoniche di estrema complessità», così come lo descrive con perizia tecnica Giulio Castrica. «Vederli crescere dagli inizi ad oggi, con tutti i traguardi raggiunti, è stata un’esperienza di “continuo divenire”, di cambiamento perenne. Il percorso che hanno fatto attesta quanto l’intelletto e il corpo si adattino e siano sensibili a ciò che gli viene proposto».

Tuttavia il viaggio è ancora solo agli inizi ed il desiderio dei due di proseguire e migliorare è grande. «Per i progetti futuri a lungo termine c’è molto da fare. La voglia di continuare a competere, a suonare e a condividere questa passione è tanta», asserisce tenendosi sul vago Gabriele. 

Per quanto riguarda il breve periodo, sia Giacomo che Gabriele saranno presenti nel nuovo DVD Giulio Castrica a “La casa degli Artisti”: il primo interpretando la bourrée di Johann Sebastian Bach e la Sevillana di Joaquin Turina, il secondo il Capricho árabe di Francisco Tárrega.

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