ESAMI “SPECIALI” IN VISTA! Ancora una maturità in piena emergenza

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TODI – Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei trovata a fare gli esami di maturità durante una pandemia?! Di sicuro quel mezzo milione di studenti che come me hanno iniziato a settembre l’ultimo anno delle superiori sperava di non ripetere l’esperienza dei maturandi dello scorso anno… e invece eccoci qua!

Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
Il Ministro dell’Istruzione,
Patrizio Bianchi

Credo che saremo tutti d’accordo sul fatto che le parole esame e pandemia non siano la cosa più rassicurante da leggere nella stessa frase, soprattutto perché se si presentano “in combo” il pericolo è quello di un’ansia eccessiva, che si somma a quella di routine. Per questo le istituzioni hanno cercato di rimediare attraverso vari provvedimenti contenuti nelle Ordinanze firmate dal Ministro dell’Istruzione, il Prof. Patrizio Bianchi.

Se tutto procede per il meglio, i primi candidati dovranno presentarsi davanti alla commissione, composta da sei membri interni e un Presidente esterno, il 16 giugno 2021. Come lo scorso anno non ci saranno prove scritte, l’esame consterà di una sola provaorale, vista l’impossibilità di svolgere i due scritti previsti dalla legge ordinaria.

Il colloquio sarà suddiviso per tutti in almeno tre parti: l’esposizione da parte del candidato di un elaborato attinente le materie di indirizzo, l’analisi di un testo di letteratura italiana tra quelli studiati durante l’ultimo anno e la discussione, a partire da un materiale proposto dalla Commissione, di un argomento afferente ai nuclei tematici individuati dai singoli Consigli di Classe; in alcuni casi potranno aggiungersi a questi tre momenti la presentazione delle esperienze collegate ai PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, ex Alternanza Scuola-Lavoro), nel caso in cui l’argomento non sia toccato all’interno dell’elaborato finale; e, nel caso in cui il relativo docente sia membro della commissione, l’esposizione di quanto studiato con la metodologia CLIL (nel corso dell’ultimo anno di tutte le scuole secondarie di secondo grado una disciplina non linguistica viene infatti insegnata, per una parte, in lingua straniera).

Giorgio Tenneroni, ex allievo del Liceo Jacopone da Todi, durante il suo esame di Stato lo scorso giugno.

Ci sarebbe molto da scrivere sull’elaborato (da evitare assolutamente di chiamarlo “tesina”), ma in realtà basta dire che l’argomento deve essere assegnato allo studente dal Consiglio di Classe entro il 30 aprile (ma in qualche caso si è già al lavoro sull’elaborato da inizio aprile!), con una scadenza per la consegna fissata al 31 maggio. La forma è libera: si può spaziare da una presentazione, a un progetto, a un “tradizionale” testo, mentre le indicazioni impongono che si cominci a indagare sul tema a partire dalle materie caratterizzanti l’indirizzo che si frequenta, favorendo però un approccio interdisciplinare.

Per l’ammissione sarà necessario che agli scrutinî finali si raggiunga
una valutazione maggiore o uguale a 6 in tutte le materie, mentre, per il corrente anno scolastico, non avrà rilevanza il fatto di aver partecipato allo svolgimento delle Prove Invalsi o di aver completato il monte ore previsto per il PCTO (che per gli indirizzi liceali assomma a 90 ore). La media finale concorrerà a formare, attraverso la formula dei crediti, parte del voto di uscita dall’esame fino a un massimo di 60 punti (un’orale perfetto può quindi arrivare a valerne 40).

Quest’anno per la prima volta gli studenti dovranno compilare, in collaborazione con la scuola, il Curriculum dello Studente, un documento utile per lo svolgimento del colloquio dell’esame di Stato, ma anche per l’orientamento a livello universitario in quanto fornisce informazioni relative all’intero profilo dello studente (percorso scolastico, certificazioni conseguite e attività extrascolastiche). Il Curriculum sarà allegato al Diploma conseguito al termine dell’esame di Stato del II ciclo, quindi se compilato con cura potrà essere un’ottimo biglietto da visita per il futuro.

Il ritorno in aula

A partire dallo scorso 26 aprile quasi tutte le regioni italiane sono tornate in zona gialla, con la ripresa delle lezioni in presenza e almeno il 70% degli studenti fisicamente in aula. Speriamo quindi che questo sia il primo di tanti altri segnali positivi che ci permetteranno di affrontare l’Esame di Stato in modo sereno e soprattutto soddisfacente, perché, anche se non sarà come abbiamo sempre immaginato, questo sarà il NOSTRO Esame di Stato, che nel bene o nel male ci porteremo dentro per sempre.

Quindi in bocca al lupo a tutti i maturandi…. e un po’ anche a me!

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