L’Istituto Veralli Cortesi esempio di solidarietà
SEMPRE AL FIANCO DELLA CITTÀ

La residenza protetta vista dal Parco
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TODI- L’Istituto “Veralli Cortesi” è stato per tutto il Novecento, fino ai giorni nostri, parte della storia amministrativa e politica della città di Todi, quale ente di assistenza e beneficenza che da oltre 100 anni assiste “inabili al lavoro” ed anziani non autosufficienti.

Era l’11 febbraio 1917 quando il Comune di Todi per volontà testamentaria di Angelo Cortesi divenne l’erede universale di tutto il suo patrimonio e nei mesi successivi il Comune adotterà tutti gli atti necessari alla costituzione dell’Ente Morale. Dal 9 dicembre 1917 inizia l’attività dell’Ente Morale che da subito prenderà il nome di “Istituto per inabili al lavoro Letizia Veralli, Giulio ed Angelo Cortesi in Todi”. Da questo momento la storia della città e quella dell’ente si muoveranno di pari passo.

La sede dell’Ente

Oggi l’Ente ha cambiato nome in “Azienda Pubblica di servizi alla persona Letizia Veralli, Giulio ed Angelo Cortesi” e da un anno ha anche un nuovo presidente, Bruno Severi, al quale abbiamo posto alcune domande per far conoscere a tutti l’importante operato dell’Istituzione.

Il presidente dell’Ente dott. Bruno Severi

Come nasce l’ Azienda Pubblica di servizi alla persona Letizia Veralli, Giulio ed Angelo Cortesi?

«L’Ente Nasce dalla volontà di Angelo Cortesi, messa per iscritto nel testamento olografo, di donare tutti i suoi averi al Comune di Todi affinché se ne prendesse cura e li utilizzasse per il mantenimento di coloro che erano impossibilitati al lavoro per anzianità o per problemi di salute. Verrà ospitato nella “villetta”, cosi lui la chiamava, di Cappuccini, un ex convento Francescano, che verrà in seguito al lascito restaurato per adattarlo alle nuove esigenze».

Cosa gestisce l’Ente?

«L’Ente Veralli Cortesi amministra un patrimonio di oltre 1700 ettari, che si estende tra la provincia di Perugia e quella di Terni, il patrimonio consta di terreni (54%) e boschi (44%) e di un vasto patrimonio immobiliare (2%); questo patrimonio immobiliare comprende la “Villetta” nella zona di Cappuccini, che oggi ospita la parte attiva dell’Ente, il castello di Pantalla e la maestosa fortezza di Montenero assieme al suo borgo antichissimo. La maggior parte dei terreni è data in affitto con gare ad evidenza pubblica ed il ricavato è interamente devoluto al mantenimento dell’Ente. Grazie a queste favorevoli condizioni di affitto molti giovani hanno ottenuto terreni per avviare piccole aziende agricole. Per Montenero e per Pantalla si sta pensando a molti interventi di riqualificazione e non mancheranno sorprese in futuro».

Il castello di Montenero, con la sua corte medievale, lascito anch’esso del testamento di Angelo Cortesi

Parlando, invece, della Residenza Protetta?

«L’Ente ha ottenuto nel 2003 l’autorizzazione alla realizzazione di una residenza protetta per anziani non autosufficienti in Todi, proseguendo un percorso secolare di assistenza ai bisognosi, che ha ricevuto il suo coronamento nel 2012 con l’autorizzazione a gestire un numero di 75 posti letto; proprio per adibire la struttura a questo nuovo numero di ospiti sono stati eseguiti importanti lavori che hanno visto l’edificazione di una nuova grande struttura connessa alla precedente e la ristrutturazione della parte antica. La residenza protetta è una struttura residenziale con elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata ad accogliere, temporaneamente o permanentemente, anziani non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate, non curabili a domicilio e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse ed erogabili solamente nei plessi ospedalieri. In particolare, per il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute, la struttura offre occasioni di vita comunitaria, attività ricreative e di servizi per l’aiuto nelle attività quotidiane, assistenza medico-infermieristica e riabilitativa, ed attività specificatamente finalizzate all’attivazione e rafforzamento delle attività residue. 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, la struttura è sempre attiva con moltissimi servizi per gli ospiti: dalla ristorazione (con diete diverse stabilite da un dietologo che segue i pazienti) alla lavanderia, dalla pulizia e dal mantenimento del parco all’infermieristica e geriatria. La retta giornaliera per gli ospiti è in parte coperta dalla regione e in casi particolari intervengono a supporto anche i comuni di provenienza. Gli ospiti al momento sono 73, di cui 37 provenienti da Todi, 12 da Perugia, 6 da Massa Martana ed altri da comuni vicini e lontani, come Marsciano e Castiglione della Pescaia in Toscana. Di questi 73, ben 8 hanno stabilito la loro residenza presso la Residenza Protetta, un numero che sembra piccolo ma che in realtà è di grande valore per l’operato dell’Ente. Per la gestione dei servizi erogati agli ospiti della residenza protetta la A.P.S.P. Veralli Cortesi ha stipulato un contratto d’appalto con la cooperativa sociale Polis che provvede all’erogazione dei servizi».

La chiesa del Convento dei Cappuccini, poi acquistata da Cortesi e divenuta parte della sua “villetta”, ricca di affreschi magnifici del Dottori; tutt’ora vi viene officiata la messa per i residenti nella struttura e non.

I familiari vengono resi partecipi delle attività della Residenza Protetta?

«L’apporto di familiari e amici e del volontariato laico e religioso che opera gratuitamente nella struttura a favore degli ospiti è uno degli elementi fondamentali della Residenza. Molti sono i giovani che fanno sentire attivamente la loro presenza, come il gruppo Scout di Todi o i giovani della Parrocchia del Crocefisso; non mancano anche dei veri spettacoli e concerti organizzati nella struttura, come i concerti del centro studi “Carlo della Giacoma” per la festa europea della musica e la splendida Festa dei Nonni organizzata dall’UNICEF. Vanno quindi ringraziati tutti coloro che ogni giorno svolgono questi piccoli servizi che si dimostrano importantissimi, poiché, donando una piccolissima parte del proprio tempo, si riesce a fare qualcosa di davvero grande per la comunità. In questi giorni fervono i preparativi per il grande pranzo di Natale, la festa forse più attesa dagli ospiti, dove non mancano il divertimento, il buon cibo e l’allegria».

La nuova ala della Residenza protetta

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