Giornata in ricordo dell’imprenditore di origini tuderti
ONORE AL MERITO

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TODI – «Io non ho lo yatch al mare, perché il mio yatch è la mia azienda, e il mare sono le mie colline». Era una delle frasi che soleva ripetere Franco Todini, un uomo profondamente legato alla propria terra e alla propria città, appassionato del proprio lavoro, cui si adoperava con passione e determinazione.

Nato nel 1933 a Quadro, frazione del comune di Todi, Franco Todini iniziò in età giovanissima, con la sola licenza elementare, a fare i suoi primi investimenti – tra i quali l’acquisto di una macchina spaccasassi – negli anni del boom economico che ha caratterizzato l’Italia dopo la seconda guerra mondiale, grazie a dei prestiti bancari. E dal nulla divenne uno dei punti di riferimento nel settore delle costruzioni e delle opere stradali a livello internazionale. Si sposò con Maria Rita Clementi all’età di 30 anni. E proprio da sua moglie è nata l’idea di scrivere un libro dal titolo Costruirò le strade del mondo, edito da Tau Editrice, in cui si ripercorre la vita di questo grande personaggio che ha segnato la storia della città. Opera che è stata presentata in occasione della trentesima cerimonia di consegna delle borse di studio per merito scolastico da parte della “Fondazione Ing. Franco Todini – Cavaliere del Lavoro”, fondata dalla figlia dell’imprenditore Luisa Todini, insieme al fratello Stefano e alla madre.

 

La cerimonia è avvenuta al Teatro Comunale di Todi lo scorso 30 settembre: tante le persone intervenute – numerosa la cittadinanza e diversi i personaggi di spessore del panorama politico ed economico – per ricordare un uomo che «aveva la capacità di capire che il mondo poteva dare delle opportunità, al di là di ogni insidia», così lo ha definito Catiuscia Marini, Governatrice della Regione Umbria. E ha continuato: «anche Confindustria lo considerava un punto di riferimento importante, laddove si trattava di fare delle scelte o di avere consigli. Credeva nei giovani ma non in modo sentimentale, sapeva incoraggiarci e trasferirci la voglia di ‘investire’: lo ha fatto anche con me, quando mi candidai a sindaco di Todi, all’età di 29 anni. Lavorare con Todini era motivo di orgoglio: aveva un grande rispetto per il lavoro e per i lavoratori. Parlava con Gorbaciov, ma si occupava del Circolo di Cecanibbi».

Oltre a lei, ad intervenire sono stati Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Ivan Scalfarotto e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, riuniti in una tavola rotonda dalla giornalista Myrta Merlino. Gli ospiti sono stati invitati a dibattere sulla situazione economica ed europea attuale e sull’importanza degli imprenditori in Italia. «Imprenditori come Franco Todini – ha detto Antonio Tajani – hanno retto il tessuto sociale, impedendo che l’Europa precipitasse nel baratro. L’Europa ci ha regalato settanta anni di pace, ma il caso Spagna dimostra che si è nel pieno di una crisi di nervi. Occorre intervenire  su tre fronti: il terrorismo diffuso, l’immigrazione illegale – milioni di persone che verranno qui nei prossimi lustri se non si interviene in Africa – e la disoccupazione giovanile». «Recentemente sono stato all’Assemblea della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro a Verona. – ha aggiunto – L’uomo europeo è l’uomo che costruisce, è l’imprenditore, colui che vuole mettere quella sua forza a disposizione della capacità di costruire. È una soddisfazione interiore, morale, profonda quella di creare qualcosa che permette di far star bene tutti. Ed è evidente che la concezione dell’impresa di Franco Todini non sia un fatto personale ma identitario. Ecco, credo che dobbiamo riscoprire questa identità, che è un’identità legata ai valori». Significativo anche l’intervento di Giuliano Amato: «Franco Todini era un uomo affidabile, retto, competente. Qualità che oggi mancano alla classe dirigente che per questo si trova in crisi».

Dopo la tavola rotonda, è stata la volta della consegna delle borse di studio: un appuntamento importante per tanti giovani studenti della nostra città, i più meritevoli, uno per ogni indirizzo del Liceo “Jacopone da Todi” e del “Ciuffelli-Einaudi”, perché l’assegno – pari a 1.500 euro – verrà confermato al ragazzo o alla ragazza anche negli anni a seguire, purché sia in regola con il corso di studi universitario e con una media non inferiore a 27/30. In trenta anni – le borse di studio furono istituite da Franco Todini quando era ancora in vita, nel 1986, e portate avanti dalla Fondazione omonima presieduta da Maria Rita Clementi – sono stati erogati oltre 300 assegni.

A ricevere quest’anno il riconoscimento i migliori diplomati nell’anno scolastico 2015-2016 dei due principali poli scolastici cittadini: Giulia Moretti (100 e lode) del Liceo classico, Giovanni Ziarelli (100 e lode) del Liceo scientifico, Arianna Preterossi (100 e lode) del Liceo linguistico, Giulia Deibianchi (100) del Liceo delle Scienze umane, Mattia Falini (100 e lode) dell’indirizzo ragioneria, Elisa Schippa (100) dell’Itas, Gianmarco Remia (100) della Sezione turismo. 
Al termine della cerimonia, è stata scoperta ai giardini Oberdan una targa in onore di Franco Todini per elogiarne la tenacia e l’impegno nel sociale, a favore soprattutto dei più giovani.

 

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