A TODI TORNA IL TRENO – Un nuovo futuro per il trasporto (non solo) umbro. A colloquio con l’assessore regionale Melasecche

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TODI – La Regione Umbria, grazie all’intervento del Ministero delle Infrastrutture con il supporto della Presidente Donatella Tesei, ha dato il via ormai da quattro mesi ai lavori che vedranno la (ri)costruzione dell’apparato ferroviario della Ferrovia Centrale Umbra nella tratta Perugia, Ponte S. Giovanni-Terni, passando per la nostra Todi. Un’opera ambientale di fondamentale importanza, lungamente attesa, che collegherà nord e sud e permetterà di nuovo a tanti pendolari, soprattutto studenti universitari, di raggiungere il capoluogo e l’Ateneo; consentirà, inoltre, con la nuova strategia, di portare migliaia di turisti in Umbria grazie a una nuova idea di attrattività ferroviaria slow.

«Dopo quattro anni – spiega l’assessore regionale all’urbanistica, infrastrutture e lavori pubblici Enrico Melasecche – siamo riusciti non solo a completare il collegamento da Ponte San Giovanni a Sant’Anna, riportando la FCU (Ferrovia Centrale Umbra) nell’acropoli di Perugia, ma anche a far ripartire i lavori sulla dorsale umbra, lavori che intanto stanno interessando gli 85 chilometri di tracciato ferroviario del centro-sud».

L’assessore regionale Melasecche (al centro) in visita al cantiere con il sindaco Antonino Ruggiano e l’assessore comunale Moreno Primieri

I NUMERI – L’intero percorso riguarda ben 150 chilometri tra Sansepolcro (AR) e Terni. Nello specifico verranno rinnovate circa 180 mila traversine ferroviarie e 250 mila metri cubi di pietrisco. I lavori si svolgono prevalentemente nelle ore diurne, con un avanzamento che varia dai 500 ai 1000 metri al giorno. Sono all’incirca 120 i tecnici e le maestranze di RFI impegnate nella realizzazione dell’opera. L’investimento economico del cantiere di armamento ammonta a circa 85 milioni di euro, tramite fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) . Per il completamento dell’intera opera entro il 2026 sono stati stanziati circa 78 milioni di euro di fondi PNRR e ulteriori 100 milioni previsti dalla legge di bilancio. 

Il completamento dell’armamento nella tratta Perugia-Terni è previsto entro dicembre 2024, mentre la linea FCU sarà percorribile a partire da giugno 2026.


I lavori sembrano procedere a vele spiegate verso la definitiva apertura che molti tra gli umbri auspicano avvenga nei tempi previsti. La FCU è stata chiusa nel 2017 e la nuova giunta, spiega l’assessore, si è attivata – nonostante due anni di pandemia che hanno rallentato di molto le attività – per risolvere questo problema. «Le vecchie traversine di quercia ormai fradicie giacevano in condizioni pietose, abbandonate dalla precedente Amministrazione regionale che fu costretta a chiudere la FCU per mancanza di manutenzione, dopo alcuni deragliamenti avvenuti per fortuna senza conseguenze per i passeggeri. Oggi tutti i cantieri fervono sia utilizzando i vecchi fondi ministeriali dimenticati in qualche cassetto sia i 263 milioni ottenuti grazie ad un’azione di forte pressing nei confronti dei vari governi succedutisi sia i fondi PNRR».

Qual è lo stato dei lavori, ad oggi, nel territorio tuderte? Che cosa è il treno – cantiere di cui si è sentito tanto parlare e da dove è arrivato?

Nella stazione di Ponterio è stata portata a termine l’opera di disboscamento qualche mese or sono ed ora è stata completata fino a Terni. È seguito il passaggio del treno – cantiere della Salcef, impresa aggiudicataria della gara indetta da RFI, giunto da qualche giorno a Terni, per la sistemazione della stazione di Borgo Rivo. Il treno – rinnovatore, di color giallo, si occupa di sostituire il vecchio armamento ferroviario (massicciata chiamata ballast con termine tecnico, traversine e binari) con il nuovo UNI60 dalle caratteristiche molto più robuste e di durata di gran lunga maggiore; il binario speciale pesa 60 kg al metro, in grado di sostenere il peso dei nuovi treni elettrici che saranno messi in circolazione dalla Regione dal 2026 in poi.

Nel progetto anche la ristrutturazione dell’immobile della stazione Ponterio?

La stazione Ponterio, l’ex dormitorio ferroviario e la stazione di Rosceto verranno finanziati con fondi Pinqua (Piano innovativo per la qualità abitativa), per un investimento totale di quasi 3 milioni di euro, destinati alla riqualificazione funzionale degli immobili. Nello specifico sono previsti 1,3 milioni per la stazione Ponterio, dove oltre la sala d’attesa, verranno ricavati spazi destinati ad associazioni culturali e social housing. 905 Mila euro sono invece previsti per l’ex dormitorio ferroviario, che verrà trasformato anch’esso in social housing, ed ulteriori 605 mila euro per la stazione di Rosceto, che avrà anch’essa la sua sala d’attesa. Il treno rinnovatore ha lavorato in tutto il mondo e viene trasportato ovunque ci sia bisogno di realizzare nuove ferrovie. 

Rendering della stazione di Ponte Rio

Verranno soppressi in futuro i passaggi a livello di Pian di porto e Ponterio di Todi?

Il tema dei passaggi a livello è ancora oggetto di valutazione da parte delle rispettive amministrazioni e sarà in futuro oggetto di valutazione congiunta da parte degli uffici tecnici di RFI, della Regione e del Comune

Quali sono le principali novità dal punto di vista dei trasporti? Andranno in pensione le vecchie locomotive?

Le novità previste dal punto di vista dei trasporti sono sorprendenti, a partire dalla nuova tecnologia ERTMS (EuropeanRail Traffic Management System), che consentirà maggiore sicurezza nonché il raddoppio della velocità dei treni rispetto all’attuale lentissima. Un’altra importante novità è rappresentata dall’attivazione del recentissimo ACC (Apparato Centrale Computerizzato) presso la stazione di Ponte S. Giovanni, volto a garantire una maggiore sicurezza nella circolazione dei treni, in quanto trasferisce dall’attenzione dell’uomo a quella dei computer il controllo dell’ingresso e dell’uscita dei treni dalle stazioni. Gradualmente verranno mandati in pensione i vecchi treni a gasolio, sostituiti da 12 nuovi treni elettrici, e torneranno in circolazione i 4 Minuetto vandalizzati, rimessi a nuovo dall’OMC (Officine Manutenzioni Cicliche) di Foligno. 

Sistema ERTMS

Pensa che con la riapertura della FCU potranno esserci concreti vantaggi anche dal punto di vista turistico?

Sicuramente sì, la FCU sarà anche una ferrovia turistica. I nuovi treni che la Regione metterà in circolazione saranno dotati di livree nuove, con riprodotte le immagini dei monumenti e delle bellezze paesaggistiche che contraddistinguono l’Umbria, Cuore Verde. I turisti da tutta Italia, e perché no, da tutto il mondo, avranno la possibilità di visitare l’Umbria in treno ed in maniera decisamente più agevole. Al fine di implementare e promuovere le attività di turismo lento, sarà attivato il servizio di Bike Sharing su tutte le stazioni che riguarderanno la FCU, per consentire ai turisti di percorrere i sentieri umbri in bicicletta una volta scesi dal treno. Non solo, la nuova FCU si interseca con molte delle ciclabili regionali creando un sistema a rete, che porterà i turisti anche ai comuni non direttamente interessati dal passaggio della ferrovia.

Costituirà un must venire in Umbria e visitarla salendo sui treni di questa gloriosa e antica ferrovia.

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