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TODI- Una buona qualità del livello di istruzione contribuisce a migliorare le condizioni di vita delle persone, della comunità e della società. Il diritto allo studio viene per questo motivo sostenuto dall’ agenda 2030 e rientra tra i 17 traguardi da raggiungere entro lo stesso anno. L’obiettivo 4, nello specifico, mira a far sì  che tutti i bambini, in particolar modo i più emarginati e vulnerabili, possano accedere a un’istruzione e a una formazione adeguate alle loro esigenze e al contesto in cui vivono.

Oltre alle grandi associazioni, come ad esempio l’ONU che si impegna al fine di raggiungere un’ istruzione equa su tutti i territori, ve ne sono molte altre, più piccole e non conosciute.  In Umbria, nello specifico, nella cittadina di Todi l’Associazione “Uisport Avis Todi”  insieme all’Associazione sportiva “Il Corpo nel Mondo,” sostiene due scuole in Kenya per facilitare l’accesso agli studi dei giovani. Le scuole, situate a poca distanza le une dalle altre, si trovano nel distretto di Utange e in quello di Majaoni, situati nel nord di Mombasa. Sono circa settecento i ragazzi tra i tre e i sedici anni che frequentano le scuole di Lifog School e Majaoni Seaview Academy.

Per riuscire ad entrare al dentro del progetto, abbiamo intervistato Matteo Natili, presidente di Uisport Avis Todi. Da sempre appassionato all’ attività fisica, si laurea in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Perugia ed è ora allenatore di Atletica leggera, Modern Nordic Walking e istruttore di ginnastica dolce e posturale. È proprio grazie ad Alessio Mariottoni,  suo ex compagno di Università, che Matteo Natili entra a conoscenza di questo progetto in Africa. Circa quindici anni fa infatti, Alessio, presidente dell’Associazione “Il Corpo nel Mondo,” si è recato in kenya dove è entrato a contatto con questa realtà. Dopo la sua prima esperienza decise di sostenere l’iniziativa del progetto e pochi anni dopo anche l’allenatore tuderte coinvolse la propria associazione. Inizialmente la scuola era solo una, la Lifog School, sorta da poco tempo grazie all’impegno di due Associazioni “Gli Amici di Utange” e “Un Chicco per l’Africa”. Il sostegno che viene arrecato alle scuole non è solo economico ma anche sociale. Sono stati ben trentacinque i viaggi effettuati da Alessio in Africa per aiutare di persona, in maniera diretta, i bambini africani.

In questo progetto giocano da sempre un ruolo fondamentale gli sponsor sotto forma di vere e proprie adozioni che, attraverso 250 euro all’anno permettono di sostenere gli studi di un ragazzo/a.  Le donazioni e le raccolte fondi, come pranzi e manifestazioni sportive, che vengono svolte durante l’anno, permettono di finanziare le attività praticate e la possibilità di comprare materiali scolastici per le scuole di Utange e Majaoni. Il progetto, ci racconta Matteo, si svolge proprio in questa località poiché in passato le compagnie aeree che atterravano a Mombasa facevano dormire i loro equipaggi in quelle zone ed un amico di Alessio, steward, ha avuto modo di conoscere questa realtà.

Il presidente dell’associazione tuderte afferma che i rapporti stretti in Kenya sono principalmente con il personale della scuola e con alcuni genitori dei bambini. Purtroppo, non molti hanno la possibilità di accompagnare i propri figli a scuola, per questo  non si instaura un rapporto diretto con essi i quali, tuttavia, sanno bene cosa fa l’associazione per i loro figli. I progetti futuri che si vogliono realizzare sono numerosi ed impegnativi e proprio per questo motivo l’azione delle Associazioni verrà applicata solo nella zona del Kenya. Tra i progetti da realizzare vi sono l’aumento del numero degli sponsor, per garantire una qualità d’istruzione migliore ad un maggior numero di bambini, e la realizzazione di un centro sportivo: una pista di atletica in terra con relativa pedana per il salto in lungo, messa a disposizione non solo delle scuole ma anche della comunità. Inoltre questo anno sono state svolte delle lezioni di italiano, a cura di Agnese Patalini, al fine di instaurare un rapporto più profondo con i bambini. I traguardi raggiunti ad oggi sono la realizzazione della rete idrica, dei servizi igienici e della cucina.

Forte emozione è la storia di Omar, un alunno che vorrebbe realizzare il suo sogno, quello di diventare medico e sostenere la comunità dove è nato. Di fronte a questa grande ambizione e dedizione l’associazione ha deciso quindi di incoraggiarlo nel proseguimento dei suoi studi sia economicamente che moralmente.

Lo scorso gennaio Matteo Natili si è recato quindici giorni in Kenya in modo da partecipare attivamente e vedere i progressi raggiunti dai  suoi precedenti viaggi, avvenuti nel 2018 e nel 2019, poco prima della pandemia, a causa della quale sono stati rallentati i lavori e i viaggi in Africa. Matteo cerca di raccontarci le emozioni provate durante il soggiorno ma sono così forti e uniche che solo le persone che possono provarle in prima persona riescono a comprenderle completamente.

«Non si riescono a descrivere in concreto le sensazioni – afferma – ma immaginate di vedere, nel loro habitat naturale, gli animali che fino a quel momento si sono ammirati solo nei documentari, di entrare in contatto con una cultura estremamente diversa dalla nostra in cui i bambini sorridono spontaneamente poiché sono felici di ciò che hanno, anche se, ai nostri occhi, sembra impossibile».

«È un’esperienza che cambia la vita e permette di capire che bisogna essere più felici di ciò che si possiede piuttosto che infelici per quello che si vuole».

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