L’ULTIMA FATICA DI ANTONELLA FORNETTI

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Lo scorso 20 Dicembre, presso l’Aula Magna del nostro Liceo, l’autrice ha presentato il suo ultimo romanzo tra amici, colleghi e studenti. Noi di Sottob@nco eravamo presenti e abbiamo provato a scoprire qualcosa in più su ‘Via San Giacomo 21’, è questo il titolo dell’opera.

Antonella torna da professoressa di lingue nel liceo che l’ha vista anche nei panni di alunna, descrivendolo come il luogo che più di tutti l’ha aiutata ad esprimere il suo «irrefrenabile e folle desiderio di scrivere per permettere al lettore di entrare in un’altra dimensione, di perdersi tra le parole, di identificarsi nei personaggi e capire se stesso». Di grande aiuto sono stati senz’altro gli insegnanti che ha avuto che l’hanno sempre incoraggiata e mai frenata in quello che era il suo sogno. Non ha cominciato da scrittrice, bensì da giornalista; intraprendere questo percorso, però, le ha permesso di identificarsi in un genere e in uno stile tutto suo. Ha capito che prima di tutto è importante pensare, riflettere e solo dopo sviluppare un pensiero critico. E’ stato grazie alla maternità e all’amore per sua figlia che la sua passione giornalistica si è trasformata in scrittura, infatti questo non è il primo libro che pubblica. Tra le altre sue opere c’è anche ‘Laura e la fata Zeffirina’, una raccolta di favole che l’autrice dedica ala figlia per i suoi primi otto anni.

Dalle domande poste alla professoressa capiamo che ‘Via San Giacomo 21’ è una via realmente esistente, immersa nel centro di Perugia, luogo dove Antonella abitava durante il suo periodo da studentessa universitaria. Un luogo che per lei è sinonimo di libertà e felicità che le permette di fare un tuffo nel passato; per questo lo riporta anche nella realtà del suo romanzo come sede del commissariato dei due protagonisti Anna e Mauro. Come dice lei il suo è un «romanzo a tinte gialle e rosa», che si districa tra una difficile e faticosa storia d’amore ed un mistero da risolvere: è scomparsa Alessia e spetta proprio ad Anna e Mauro il compito di riunire i pezzi del puzzle e di ritrovare la giovane ragazza.   

Nella copertina del libro è riprodotta un’opera realizzata da Donatella Regi Canali, professoressa di arte alla scuola media Cocchi Aosta, nonché artista e pittrice, ma soprattutto grande amica dell’autrice. Il titolo dell’opera è  ‘L’attesa’; la tela non soltanto dà un’immagine a quello che ci viene raccontato, ma  ispira e aiuta Antonella a terminare la stesura del libro. Lei stessa afferma: «durante una mostra d’arte a Marsciano, ho visto il quadro, e ne sono rimasta talmente colpita da inserirlo nel romanzo, stravolgendone la narrazione».

L’Attesa di Donatella Regi Canali

L’ispirazione arriva ad Antonella per caso e all’improvviso durante il suo periodo di insegnamento alla scuola media: «Mi dividevo tra la sede centrale e quella di Fratta Todina; durante il percorso, mentre ascoltavo l’autoradio, mi arrivavano le idee. Non avevo mai la possibilità di fissarle, così mi sono attrezzata con un piccolo registratore».

Così nasce il libro, pieno di messaggi e significati tra cui la pericolosità dei social: viviamo in una realtà contaminata dalla tecnologia che coinvolge soprattutto i giovani, sempre alla ricerca dell’approvazione da parte del gruppo sociale in cui si trovano. L’autrice ci incoraggia ad amare senza nascondersi poiché l’amore è una forza che non indebolisce come si pensa, bensì fortifica. Ma l’invito più importante è a detta sua «l’essere se stessi, il consegnarsi all’altro così come siamo, non uniformarsi alla massa o ai cliché per apparire più interessanti » perché come dice Stendhal ‘o si è se stessi, o non si è nulla’. Questa è la frase che Antonella inserisce nelle prime pagine del romanzo e che riassume perfettamente il libro e quello che l’autrice vuole comunicarci. Sicuramente non è facile e provare a farlo costituisce una difficoltà, ma l’importante è rimanere autentici senza avere paura e senza nascondersi. 

Antonella Fornetti e la Dirigente Scolastica Maria Rita Marconi

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