LA MEMORIA INCANCELLABILE

Italian author Primo Levi is seen here on Dec. 10, 1984. (AP Photo)
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TODI – Lo straordinario valore della memoria, del ricordo, rivive nelle opere e nella vita di Primo Levi, personaggio a tutto tondo, scrittore, partigiano, chimico, esponente dell’ebraismo italiano. Aspetti che concorrono a fare di lui uno dei personaggi più affascinanti e significativi del Novecento e che la mostra “Primo Levi. I giorni e le opere”, inaugurata nel pomeriggio di giovedì al Palazzo del Vignola, mette giustamente in risalto. L’esposizione, curata dal Museo diffuso della Resistenza di Torino e realizzata dall’Anpi regionale e provinciale in collaborazione con la Regione dell’Umbria, è pensata soprattutto per le scuole e molte sono le classi che hanno già aderito, a partire da quelle Liceo “Jacopone da Todi”.

 

Prima tappa di un tour regionale che toccherà 12 Comuni umbri e uno toscano, la rassegna non ha un taglio biografico, bensì descrive i diversi aspetti che costituiscono Primo Levi intellettuale e scrittore e Primo Levi testimone. «I documenti, le fotografie e i testi che la compongono- afferma Camilla Todini della sezione Anpi Todi “Cap. Carlo Barbieri” – mostrano l’evoluzione di queste linee, i loro punti di incontro e di divergenza. Alla fine del percorso non si arriva a disegnare un ritratto definitivo di Primo Levi ma si cerca di metterne in luce la complessa e sfaccettata identità, assumendo le questioni che egli ci lascia in eredità».

Primo Levi, narratore infaticabile, imperioso, quasi maniaco- «speravamo non di vivere e raccontare ma di vivere per raccontare», dice in uno dei numerosi incontri con gli studenti di tutte le regioni d’Italia- resta in Italia la “voce della deportazione” ed è ritenuto a livello internazionale uno dei più importanti testimoni della tragica esperienza nei campi di concentramento. Tuttavia ravvisare in lui solo un testimone sarebbe limitarne l’importanza. Levi ha assunto altri ruoli che, benché non siano ignorati, restano poco noti. Da vero intellettuale ha saputo aprire un dialogo con la società: si è impegnato sulle questioni che assillavano il presente e ha inteso interrogarlo con la propria riflessione. Col suo lavoro di scrittura- come poeta, romanziere, narratore, drammaturgo, saggista- ci ha lasciato un’opera che la sola categoria della testimonianza non basta a circoscrivere. Sul versante della sua attività di testimone- scrittore, gli oltre 30 pannelli che compongono la rassegna mostrano che, senza l’attività di una scrittura specificatamente letteraria, senza quella riflessione critica che l’ha condotto all’elaborazione di “I sommersi e i salvati”, la testimonianza di Levi non ci sarebbe stata o non sarebbe giunta con quell’autenticità da tutti universalmente riconosciuta. Sul versante del suo impegno di intellettuale, la mostra riporta all’attenzione numerosi documenti che ravvivano la figura di un Primo Levi uomo pubblico dai molti ruoli: opinionista a “La Stampa”, drammaturgo che adatta “Se questo è un uomo” per il teatro e ne cura le rappresentazioni per l’Italia, uomo di radio, scrittore riconosciuto con diversi premi e testimone militante. Sul versante del suo mestiere di chimico, invece, la mostra ricorda quanto per Levi la chimica abbia giocato un ruolo fondamentale anche nel suo essere scrittore, intellettuale e testimone. Non solo un mestiere, ma il quadro dominante della sua esistenza, una maniera di vedere e trovare un posto nel mondo.

«Questa mostra ha una significativa importanza, in particolare per i giovani– ha detto il Dirigente scolastico Sergio Guarente, che è intervenuto il giorno dell’inaugurazione- in quanto illustra l’opera di un grande italiano, animato da una sconfinata passione per l’umano e per la sua dignità calpestata dall’orrore del totalitarismo e dell’intolleranza. La sua attività di grande intellettuale e scrittore rappresenta un esempio di notevole rilevanza, un invito a salvaguardare i valori della libertà e della democrazia, a resistere alla negazione della nostra umanità e della possibilità di vivere nella pace e nella fratellanza».

La mostra assume un’importanza ancora più grande se si considera che, nell’ottobre 2018, ricorrerà l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle leggi razziali.

La mostra resterà aperta fino a domenica 26. Orario di apertura: 10-13; 16,30-19.

 Susi Felceti

 

 

 

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