Giorgio Comez ricorda la figura dello storico tuderte.
L’EREDITÀ DI DON MARIO

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11_CULT_FONDAZIONE_SIMTODI- Lo storico palazzo della Congregazione della Carità in via Roma, sede del biennio del nostro Liceo, ospita, da quasi due anni ormai, la Fondazione “Fra Jacopone da Todi”, trasferitasi nei locali a piano terra che si affacciano su Piazza del Mercato Vecchio a causa dell’impraticabilità della vecchia sede di Santa Maria. La Fondazione è strettamente legata alla figura di Don Mario Pericoli, illustre storico, archeologo e ricercatore scomparso il 13 dicembre 1999 alla veneranda età di 92 anni, e conserva il grande patrimonio archivistico e librario che lo stesso aveva raccolto nel corso della sua esistenza. Nato a Bevagna il 10 maggio 1907 e parroco di Santa Maria in Camuccia dal 1941, Don Mario è stato un uomo di grande cultura, tanto da ospitare nella sede della sua parrocchia gli uomini e gli studiosi più importanti d’Italia e d’Europa. Ha restaurato e valorizzato la casa parrocchiale, un antico convento domenicano, e, scavando nei sotterranei, ha riportato alla luce numerosi reperti archeologici; con l’aiuto dell’arciprete di Montecastrilli, don Antonio Serafini, ha poi scoperto le catacombe nel territorio di Massa Martana. “Veniva chiamato “ape benefica” per il grande lavoro svolto con generosità, pazienza, genialità e instancabilità– afferma il presidente della Fondazione Giorgio Comez- ma in realtà era anche un esperto apicoltore e questa sua attività era stata assunta a poco a poco come perfetta incarnazione del suo essere e della sua straordinaria cultura sempre messa a disposizione agli altri”. Ne era testimonianza la vasta sala della canonica che ospitava lo studio, sempre piena di studenti e laureandi che spesso si trasferivano nei piani sottostanti dove Don Mario, appassionato di archeologia, attendeva agli scavi della città sotterranea; quella stessa passione che lo porterà nel 1940 ad iniziare gli scavi presso la Grotta di Traiano a Villa San Faustino per riportare alla luce le antiche catacombe romane. “La Fondazione è nata dopo la sua morte– spiega Comez- è stato lui stesso ad istituire nel suo testamento questa nuova organizzazione con i precisi scopi di divulgare l’archivio storico da lui accumulato, promuovere lo studio di argomenti storico-culturali riguardanti la città, i personaggi e gli avvenimenti del territorio di Todi, continuare l’attività editoriale “Res Tudertinae” da lui creata ed organizzare convegni, conferenze e seminari riguardanti la storia di Todi”. Per tutti questi motivi Don Mario ha destinato al suo funzionamento un ingente patrimonio archivistico e librario ed un importante somma di denaro, nominando il consiglio di amministrazione della Fondazione “Fra Jacopone da Todi” che da quest’anno si avvarrà anche della collaborazione del Cisam (Centro Italiano Studi Alto Medioevo) con sede a Spoleto, il cui presidente è il tuderte Enrico Menestò, Accademico dei Lincei. A rendere possibile il trasferimento della sede della Fondazione nei locali dell’ex Congregazione della Carità, struttura di proprietà dell’Etab La Consolazione, una convenzione firmata dal presidente dell’ente Paolo Frongia e dal dirigente scolastico Sergio Guarente e mirata ad una più attiva e fattiva collaborazione. “Tra i progetti per il futuro– rivela il presidente Comez- c’è la continuazione delle pubblicazioni delle ricerche storiche che escono regolarmente sulla collana editoriale “Res Tudertinae”, giunta oggi a 50 volumi”. Per il nostro Istituto è motivo di vanto e di orgoglio ospitare un così patrimonio culturale e lo è ancor più l’essere riusciti a metterlo a disposizione dell’intera città due volte alla settimana, il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19, sotto la custodia di un collaboratore della Fondazione stessa, Francesco Campagnani.

Simone Cruciani

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