La cura dei beni e l’importanza dell’educazione alla cultura
IL FAI PER TODI

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TODI – Come valorizzare e difendere la bellezza del nostro paese? È anche il FAI a pensarci: grazie alla sua nascita, nel 1975, beni culturali e paesaggistici hanno ottenuto l’attenzione meritata.

Il FAI è nato proprio dal bisogno di tutelare e salvaguardare il territorio italiano e, proprio in virtù di questo, l’associazione ha aperto le porte di centinaia di beni in gran parte inaccessibili al pubblico. Grazie all’ispirazione del National Trust inglese, la fondazione si è posta come scopi principali quelli di cercare in Italia luoghi speciali per le generazioni presenti e future, sensibilizzare la collettività alla conoscenza del paesaggio e del patrimonio artistico e, infine, vigilare sulla tutela di alcuni beni nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione. Il Fondo Ambiente Italiano ad oggi conta 160.000 partecipanti tra iscritti e donatori attivi in tutta Italia. In Umbria ben 2000 persone ne fanno parte, di cui 200 solo nel territorio di Todi: qui il Punto FAI è operativo presso la libreria Buona Stampa di Sergio Menghini, e chiunque può recarvisi per chiedere informazioni o per entrare a far parte dell’associazione. Nel corso degli anni, a livello nazionale, sono state istituite le Giornate d’Autunno e di Primavera, con le quali il FAI è riuscito ad avvicinare i cittadini alla cultura. 

A far parte della società sono anche i giovani, il cui ruolo si rivela di particolare importanza e ad affermarlo è Giovanna Signorini, presidente del FAI di Todi. «Voi giovani siete le colonne dell’Italia, pieni di entusiasmi e interessi». In virtù di ciò, dal 1996 è nato il progetto Apprendisti Ciceroni, che consiste nel coinvolgere i giovani a cimentarsi nel ruolo di guida. «Questo – afferma Signorini – fa nascere nei giovani l’amore per il patrimonio culturale e non bisogna considerare tale solo i beni storico-artistici, ma anche quelli paesaggistici o i piccoli beni cosiddetti di “nicchia”, ovvero quelle bellezze che non sono subito percepite a colpo d’occhio, ma che hanno comunque la loro importanza». L’esperienza di Apprendista Cicerone sensibilizza e rende più consapevoli i ragazzi delle bellezze che il nostro Paese possiede. Come afferma la presidente, i giovani hanno anche un ulteriore compito: «essendo molto attivi sui social, canale fondamentale per la comunicazione, vi rendete indispensabili per una futura crescita della fondazione. Pertanto dipende anche da voi il futuro del FAI». Anche il Liceo “Jacopone da Todi”, come molte scuole nel territorio italiano, dà il suo contributo all’associazione. Ogni anno, su base volontaria, alcuni ragazzi scelgono infatti di indossare le vesti di Apprendista Cicerone durante le giornate nazionali FAI e nel periodo di novembre per le giornale FAI scuola. In questa occasione, in particolare, vengono aperti in esclusiva per le scuole centinaia di luoghi: si tratta quindi di un evento nazionale promosso dagli studenti e per gli studenti.

Il primato della tutela e della valorizzazione dell’ambiente va quindi al FAI: l’impegno e l’interesse dell’associazione hanno coinvolto nella sua missione l’intera collettività. Dedicarsi alla salvaguardia di ciò che ci sta attorno ha portato tutti quanti ad avere un unico obiettivo in comune, e questo ha permesso di sentirci parte di quel grande e meraviglioso Paese che è l’Italia.

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