Al confine tra sogno, memoria e realtà
VIAGGIO INTORNO A SILONE

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In occasione della settimana di studi  su Ignazio Silone,  promossa dal Comune di Todi in collaborazione con il Centro Studi Ignazio Silone e il comune di Pescina, anche il Liceo Jacopone da Todi ha voluto presenziare con un suo piccolo contributo. 

E’ stato così realizzato “Il Sogno di Silone” , un insieme di letture – drammatizzazioni che i ragazzi del Liceo , con l’ausilio dei docenti, hanno ricavato  dalle opere più significative dell’autore, come “Fontamara” , “L’avventura di un povero cristiano”, “Uscita di sicurezza”.

Il pubblico presente alla Sala del Consiglio ha così potuto ripercorrere, grazie anche a dei video,  i luoghi in cui lo scrittore ha vissuto gli anni dell’infanzia e della  prima giovinezza, segnati dal dolore per i lutti familiari causati dal terremoto della Marsica del 1915,  luoghi in cui è avvenuto il primo incontro di Silone con don Orione, anche egli impersonato in scena; quindi è stata rielaborata in chiave scanzonata la figura di San Giuseppe da Copertino, ingenuo ed estatico fraticello poco versato nello studio della  lingua latina e tanto caro ai cafoni fontamaresi; intenso e drammatico invece l’estratto relativo a Celestino V, riproposto dai ragazzi nel momento solenne del “gran rifiuto”; hanno fatto poi seguito l’interessante auto-intervista di  Silone riproposta integralmente da “Confiteor” e un ricordo commosso delle ultime ore di vita dell’autore così come raccontatoci dalla moglie in appendice al romanzo incompiuto “Severina”.

Ma commosso è stato anche il pubblico, composto, tra gli altri, da alcuni esperti del Centro Studi Ignazio Silone, dalla presidentessa del Centro dott.ssa Ester Lidia Cicchetti, dal Sindaco di Pescina dott. Stefano Iulianella , e da altri compaesani dell’autore, pescinesi  quali la prof.ssa Miranda Forte – già nota ai ragazzi dello Jacopone in qualità di docente di lingua e letteratura francese- e suo marito , il dott. Di Mascio Domenico , che hanno accolto la performance degli studenti con una religiosa attenzione e, si potrebbe dire, un trasporto viscerale: alla fine erano tutti in piedi, in un lungo applauso, qualcuno con il fazzoletto agli occhi.

Belli gli interventi spontanei. Il Sig. di Mascio in particolare, presente alle “prove” mattutine in loco, non si è trattenuto dall’incoraggiare i ragazzi prima della performance , lasciando loro un profondo pensiero sull’importanza dell’opera di Silone, autore coraggioso e uomo libero e solidale con i poveri della sua terra. “Mai vista un’accoglienza così calorosa a Ignazio Silone”:  queste le sue  parole finali al Liceo e al preside Guarente, che si è voluto anche lui mettere in gioco con i suoi studenti, impersonando Silone nel suo “testamento spirituale” .

Ma veramente inaspettato è giunto l’intervento del Sindaco di Pescina Iulianella, che ha invitato tutti i ragazzi e i docenti coinvolti nel progetto a Pescina, per passare del tempo insieme dopo la festa del patrono, in primavera.

Insomma, si può dire che c’è stato qualcosa di più, oltre all’intervento della dott.ssa Cicchetti che ha aperto la giornata, alla mostra siloniana approntata nelle sale comunali, all’impegno scenico dei ragazzi.

C’è stato un sentimento, si è stabilito un legame. Molti dei ragazzi l’hanno avvertito e l’hanno detto, che è sembrato quasi , alla fine, un incontro tra amici.

Penso che questa “familiarità” sia stata l’impressione più bella che, al suo svanire, “Il sogno di Silone” ci ha lasciato. 

Perché fa parte di quelle cose che non puoi programmare, che ti colpiscono proprio perché inaspettate, e giungono un po’ come nella calura quella  brezza leggera che ti lascia, per un momento, piacevolmente sorpreso, quasi più lieto.

Ecco che allora, anche in noi docenti d’area umanistica, in momenti pur semplici come  questi,  si rafforza una convinzione interiore, che spesso ci  teniamo dentro silenziosamente, senza palesarla ad ogni piè sospinto come uno slogan o una formula retorica, per non sciuparla, come si fa con le cose intime e preziose: l’idea che il pensiero di un uomo libero, impresso nei suoi  scritti e tradotto nelle sue azioni, travalica i termini biografici, interroga le nostre coscienze, forma i nostri ragazzi e, ancor più, unisce le persone tra loro. Insomma un “sogno”…divenuto realtà!

Fabio Fibucchi

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