LET’S BATH IN BLOG: UNO SCAMBIO VIRTUALE E CULTURALE

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Un incontro ricco da tutti i punti di vista: linguistico, culturale, umano.

Il progetto Let’s Bath in blog! vede la collaborazione tra il Department of politics, Languages and International Studies della University of Bath (Regno Unito) e il Liceo Jacopone da Todi.

Gli studenti maggiorenni italiani che hanno partecipato si sono interfacciati con i loro coetanei inglesi già universitari, con tre obiettivi principali:

  • Sviluppare attività di listening, speaking e writing in inglese per i nostri studenti, così come di listening e speaking in italiano per i corrispondenti inglesi;
  • Conoscere gli usi, i costumi e le abitudini delle due comunità, che si confrontano su tematiche che vanno dalle abitudini quotidiane, a quelle delle tradizioni locali sia a Todi sia a Bath;
  • Creare un blog visibile alla comunità scolastica di Todi, e a quella universitaria di Bath, in cui risultino contenuti gli argomenti trattati dagli studenti nel corso dei loro incontri.

Gli insegnanti coinvolti sono: prof. Enrico Cecconi- Senior Lecturer of the University of Bath (UK); Prof. ssa Antonella De Nicola e Prof.ssa Elisabetta Nasini (Liceo Jacopone da Todi) .

I ragazzi sono stati selezionati e abbinati fra loro da entrambi i referenti delle due scuole, (quindi dai proff. De Nicola e Cecconi) in base alle caratteristiche e alle esigenze di ognuno di loro, sulla base della compatibilità personale e che nel giro di 10 incontri -tramite piattaforme digitali ormai conosciute quali Meet, Skype e Zoom- potessero interloquire tra loro su argomenti decisi in precedenza. Alla fine di ogni incontro va compilato una sorta di diario di bordo che andrà poi a far parte del materiale relativo al blog che si realizzerà a fine progetto. Il progetto rientra anche nel percorso di PCTO offerto dalla scuola, unendo così la curiosità degli scambi culturali con una piacevole avventura nel mondo anglosassone.

In questo periodo di pandemia, dove tutti siamo limitati da evidenti criticità, è possibile continuare l’apprendimento di una lingua straniera, nonostante l’impossibilità di visitare il paese in cui viene parlata?

Per rispondere a questa domanda abbiamo contattato la referente italiana del progetto, la Prof.ssa Antonella De Nicola, la quale risponde positivamente:

“Sembrava interessante e utile combinare questo gemellaggio per dare la possibilità ai nostri studenti di impratichirsi con la lingua inglese e viceversa per gli studenti inglesi che studiano l’italiano, ma anche per la comune origine romana sia di Todi che di Bath (dove tra l’altro ci sono le uniche terme di origine romana ancora attive).

Nonostante il comprensibile scetticismo riguardo al progetto, entrambe le parti lo consigliano. A maggior ragione nei tempi di pandemia, in cui purtroppo gli studenti non hanno potuto usufruire completamente delle esperienze didattiche o degli stage, dei viaggi di istruzione previsti, soprattutto nel corso del triennio, un’esperienza simile cerca di tamponare un’assenza che è stata vissuta sì sul piano delle attività scolastiche, ma anche profondamente su quello umano e dei rapporti personali.

Al di là della possibilità di andare o meno sul posto, l’esperienza è comunque auspicabile, anche perché la nostra scuola non ha mai avuto un gemellaggio vero e proprio con un’istituzione inglese, solamente scambi occasionali legati agli stage linguistici che vanno dal terzo anno in su.

Speriamo che questo sia l’inizio di una bellissima collaborazione che duri nel tempo.”

La stessa cosa si augurano gli studenti che hanno aderito all’iniziativa, in particolare Denise Cruccolo (VBL) e Beatrice Giulivi (5ASU). Quest’ultima infatti ci dice: “All’inizio ero titubante e avevo paura di non trovarmi in sintonia con la mia corrispondente, ma poi la voglia di conoscere il loro mondo e avere amici all’estero ha superato qualsiasi paranoia. Inoltre l’ho trovata un’esperienza fantastica in modo da migliorare la conoscenza della lingua inglese che servirà sicuramente per il futuro”. Denise è della stessa opinione: all’inizio scettica e piena di dubbi, si è poi dovuta ricredere dopo aver fatto conoscenza con la sua corrispondente.

Inoltre entrambe le ragazze sono rimaste colpite dall’indipendenza che sembrano avere le loro controparti inglesi, probabilmente acquisita dalla differenza di sistema scolastico tra i due paesi: oltre ad avere un diverso sistema di studio e diversi orari, infatti, come già detto, i ragazzi di Bath stanno già frequentando il loro primo anno di università, in quanto il percorso liceale anglosassone prevede un periodo minore rispetto a quello italiano.

Le differenze, però, oltre a quelle sopracitate, non sono molte, come dice Beatrice: “Più volte io e la mia corrispondente ci siamo sorprese di quante cose avessimo in comune (come passiamo il tempo, cosa facciamo per divertirci o per rilassarci, cosa facciamo durante le uscite con gli amici ecc..).”

Ed è proprio grazie a queste caratteristiche in comune e alla loro sintonia che le ragazze continueranno a tenersi in contatto dopo la fine del progetto, Denise dice infatti: “Considerando che al terzo anno di università loro dovrebbero venire in Italia, forse potremmo incontrarci di persona.”

Le esperienze vissute, insieme agli argomenti trattati, sono state raccolte dai partecipanti in un documento e saranno poi accessibili a tutti gli interessati tramite un blog di cui ci parla Denise: “Non è ancora pronto, ma lo sarà presto. Il blog sarà gestito da noi studenti italiani, ma ovviamente sarà frutto anche del contributo degli studenti inglesi (grazie alle informazioni raccolte durante i vari incontri).”

Complessivamente, dunque, nonostante i vari impedimenti dovuti alla lontananza, il progetto è riuscito più che bene! Tutte le persone coinvolte sembrano essere rimaste pienamente soddisfatte, sia gli studenti che il corpo docenti.

Maria Cecilia Bruschini e Matilde Perugini


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