NUOVO CORSO PER IL LABORATORIO TEATRALE DEL LICEO

Print Friendly, PDF & Email

TODI – Quest’anno il laboratorio teatrale del Liceo, diretto per oltre 30 anni dall’associazione Liminalia di Francesco Torchia e Silvia Bevilacqua, passa il testimone al centro di produzione teatrale Fontemaggiore.  A dirigerlo sarà Massimo Capuano, coadiuvato da Valentina Renzulli e Beatrice Ripoli.

Quest’anno c’è dunque aria di cambiamento. Fin da subito il fatto ha suscitato negli studenti tanta tristezza, perché tutti erano molto affezionati ai due maestri, che accompagnavano ormai da così tanto tempo le vicissitudini teatrali del liceo. Tuttavia, nei riguardi dei nuovi insegnanti, c’è anche tanta curiosità, fiducia e accoglienza. E così l’11 ottobre si è svolto il primo incontro con il nuovo gruppo teatrale. Gli studenti si sono recati alla scoperta di questo nuovo mondo e ne sono usciti convinti e felici di intraprendere l’imminente percorso. Durante l’incontro è stata data la possibilità di porre domande ai maestri e di esprimere eventuali dubbi o incertezze. Dal dibattito è emerso che la preoccupazione maggiore di molti studenti che si accingono per la prima volta ad affrontare questa esperienza è quella di non sentirsi in grado di recitare, di non saperlo fare bene, ma i maestri hanno sciolto i dubbi, dicendo che nessuno nasce con la consapevolezza e l’esperienza, cose che si imparano solo nel tempo. E questo ancor più nel teatro, dove l’esperienza si consolida con la pratica e mai si giunge a una conoscenza totale, perché recitare è mettersi continuamente in gioco, è una scoperta, un viaggio che si compie e che muta di continuo… I maestri saranno dunque le guide degli studenti in questo percorso di crescita interiore, ribadendo che saranno aperti a qualsiasi esigenza e richiesta, e che rispetteranno gli studenti in tutte le loro peculiarità e nelle loro aspettative. Nelle prime lezioni sono stati svolti vari esercizi di movimento, voce, postura, equilibrio, improvvisazione, e si sta tentando di diventare qualcosa di diverso… oppure di simile a sé stessi. Nel frattempo i partecipanti al laboratorio hanno iniziato a prendere confidenza con il loro corpo e sono venuti a conoscenza anche di nuovi concetti, come quello di “biomeccanica”, un sistema di educazione teatrale dove il protagonista è il corpo dell’attore, visto nella sua interezza, come mezzo di creazione artistica e strumento di comunicazione, secondo la concezione ideata dal regista e pedagogo russo Vsevolod Mejerchol’d.

Sono state poste alcune domande ai nuovi maestri alla fine del primo incontro e delle loro presentazioni, per sciogliere qualche dubbio. Gli insegnanti, sempre gentili e disponibili, hanno confortato gli studenti per quanto riguarda il senso di insicurezza e inadeguatezza, sottolineando il fatto che l’obiettivo del loro lavoro è aiutarli a crescere e a formarci come “attori”. Hanno poi aggiunto che ci sono diverse maniere di formarsi e di interagire con noi, anche in base alle nostre caratteristiche. Si può trovare una soluzione mediata tra quelli che sono i bisogni intrinsechi del lavoro e quello che gli studenti desiderano e vogliono esprimere, nella maniera più libera possibile, creando una fusione delle varie forme espressive d’arte, come la danza e la musica… un vero e proprio connubio interattivo di discipline diverse. Sono state proposte varie idee per lo spettacolo teatrale che si svolgerà a fine anno nel Teatro Comunale di Todi: tutte molto interessanti, con il tempo il gruppo deciderà quale svolgere. Le proposte sono di vario genere: ad esempio, quella del drammaturgo Eugène Ionesco prevede un viaggio nel teatro dell’assurdo, un adattamento dal Gioco dell’Epidemia con l’inserimento di brani tratti da altre opere. Un’altra proposta è incentrata sul ruolo delle donne nella mafia, su come si sia evoluto nel tempo e su cosa significhi per loro la parola d’onore, con inserimenti canori tratti da opere greche. L’ultima ipotesi, basata sulla famosa opera L’ispettore Generale dello scrittore e drammaturgo Nikolaj Gogol’, affronta il tema molto attuale della corruzione in ambito politico e amministrativo. Le ipotesi sono tutte molto affascinanti,  si vedrà quale prevarrà.

Chi scrive ha partecipato al laboratorio teatrale per tre anni, oltre a questo che è il quarto, e non potrebbe immaginare il Liceo privo di questa attività che forma e aiuta a crescere in svariati campi, e che è anche una sfida per chi è molto timido, dato che fare teatro vuol dire mettersi in gioco, davanti a sé stessi e agli altri.

Mancheranno molto Francesco e Silvia: la loro assenza si fa sentire, ma hanno lasciato una grande bagaglio di formazione, belle esperienze e nozioni che resteranno sempre dentro. Allo stesso tempo sono vive la gioia e l’accoglienza nei confronti dei nuovi maestri, che si stanno rivelando davvero capaci e coinvolgenti.

 

Iscriviti per ricevere contenuti nella tua casella di posta, ogni settimana.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.