SECONDA STELLA A DESTRA… L’ISOLA CHE C’È…

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TODI – A Pontecuti, presso l’ex scuola dell’infanzia c’è Seconda Stella a Destra Onlus, un Centro Famiglia parte di un progetto, chiamato “l’Isola dei Tesori”, che prevede la gestione del servizio educativo per bambini e ragazzi da parte dell’omonima associazione.

«Il progetto – afferma l’assessore Alessia Marta, orgogliosa dei frutti che l’associazione ha portato e sta portando tuttora nel territorio tuderte – è stato finanziato tramite il PSR (Piano Sviluppo Rurale), con cui è stato possibile riqualificare l’edificio e i suoi servizi. Abbiamo creduto nel Centro Famiglia come fulcro delle nostre politiche familiari finanziando anche con fondi di bilancio le attività e il servizio di mediazione familiare. La nostra collaborazione è continua e costante sia nel monitoraggio dello stato delle famiglie che dei ragazzi, lavoro che si è rilevato ancor più prezioso durante il lock down. Questo servizio ha permesso di evitare in molti casi la dispersione scolastica, la povertà educativa, le piccole fragilità dei minori perché gli educatori lavorano con competenza e sapienza».

Con queste parole la presidente Federica Buttinelli ci spiega il motivo della fondazione dell’associazione: «Nata nel 2005, esiste per dare un aiuto alle persone che non sanno a chi affidare i loro figli, ai giovani che possono avere difficoltà economiche e sociali… Perciò stiamo diventando un centro per le famiglie, un punto di ritrovo fondamentale». Nella struttura si accolgono bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni – per il momento sono presenti 18 persone – , che possono giocare tra loro e con i collaboratori, guardare insieme film, fare i compiti e svolgere varie mansioni domestiche, aiutandosi l’uno con l’altro; Federica ci tiene a sottolineare che per lei e il suo staff sono molto importanti le modalità con le quali vengono offerti l’aiuto e il sostegno, affinché i giovani si sentano a proprio agio, liberi anche di esprimersi come desiderano fare durante i dibattiti su temi d’attualità, nei quali si palesano i pensieri e le opinioni di tutti. «Diventa un momento importante – spiega – anche che i ragazzi si sfoghino in presenza degli altri, parlino del loro vissuto emotivo confrontandosi; se per esempio c’è un litigio, tutti quanti interrompiamo quello che stiamo facendo, ci sediamo a tavola e cerchiamo di risolvere la situazione in maniera pacifica».

Federica aggiunge che i ragazzi, ospitati nell’associazione, nel periodo prima della pandemia rimanevano lì fin dall’ora del pranzo, condividendo i pasti insieme; ora rimangono solo il pomeriggio, mentre nell’estate tutta la giornata.

«Oltre a fare da guida nel corretto funzionamento dell’associazione e dei suoi servizi, con me ci sono sempre almeno tre collaboratori, ossia ragazzi che hanno finito l’università, liceali per l’Alternanza Scuola – Lavoro o adulti in pensione. In tutti questi anni sono state ad aiutarmi circa 20 persone e ognuna di esse ha lasciato un ricordo per i ragazzi che si sono aperti con loro.» Oltre ai collaboratori che affiancano Federica con i loro, rispettivi ruoli, non mancano anche altre figure che all’interno della Onlus sono fondamentali nel potenziamento educativo: «Abbiamo anche i contatti con assistenti sociali che possono seguire i giovani e le loro famiglie – in caso dovesse essere necessario intervenire in situazioni particolari – e insegnanti».

La presidente fa notare, tra l’altro, un curioso aneddoto: la scelta del nome dell’associazione non è casuale, poiché si riferisce alla canzone L’isola che non c’è di Edoardo Bennato, in cui all’inizio del brano il cantante cita la frase seconda stella a destra. Questo perché Seconda Stella a Destra deve essere un punto dove individuare per ognuno il percorso per la propria meta. Per Federica c’è stato un momento importante nella sua vita, che l’ha indotta senza esitazioni a creare la Onlus: «Mentre avevo quasi finito l’università e facevo ripetizioni ai ragazzi, c’era una bambina che purtroppo non viveva in una condizione benestante e mi raccontava la sua storia come se stesse cercando un conforto per quanto le era accaduto, un aiuto; da qui ho capito che in me si era formata l’esigenza di aiutare coloro che sono in difficoltà».

Non solo ha deciso di dedicare il proprio tempo ad aiutare e a creare un luogo sicuro e spensierato per i giovani di qualsiasi condizione sociale ed economica, Federica ha anche in mente di avviare un’altra missione, che ha a che fare sempre con la sua associazione. «Mi piacerebbe creare un corso con tanto di teoria e pratica, in cui verranno formati i futuri educatori che si prenderanno cura degli altri… Ovvero quello che ora stanno facendo i miei collaboratori, così che possano fare esperienza direttamente nel campo dell’educazione».

«Mi rendo conto che ogni giorno, da 17 anni, c’è qualcosa che mi colpisce emotivamente. Ogni cosa che mi ha colpito può essere ricondotta all’emozione che provo davanti alla Bellezza che abita in ogni persona, anche in chi all’apparenza non sembra possederla». Così afferma la presidente, che ci tiene tanto ad aggiungere anche questo messaggio che dà piena importanza ad ognuno di noi: «Vorrei ricordare ad ogni persona che per salvare il mondo non c’è bisogno di fare grandi azioni, ma che ognuno può farlo tramite l’amore, l’attenzione e la cura dei piccoli gesti». A tal proposito Federica, per poter spiegare meglio queste parole quando le rivolge alle persone ricorre alla poesia I giusti di Jorge Luis Borges.

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