DALLO JACOPONE A RAI 3
Intervista all’ex allievo Roberto Vicaretti

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TODI- Martedì 20 aprile la redazione di Sottob@nco ha incontrato online il giornalista Roberto Vicaretti, ex allievo del Liceo, uno dei volti di Rainews24, canale all news della Rai per il quale ha curato dal 2013 al 2020 la rassegna stampa del mattino e il talk di approfondimento politico Studio24. Con lui ci siamo confrontati sul tema dell’informazione nel servizio pubblico, su come si costruisce una rassegna stampa e un talk di approfondimento politico.

Foto della redazione durante la riunione con Roberto Vicaretti

Come vedi il giornalismo oggi? Il giornalista può essere oggettivo?

Occorre raccontare quello che ci accade con molta attenzione, e farlo con i nostri occhi. Senza eliminare noi stessi. Rifuggite dall’idea che l’informazione sia oggettiva. I fatti non esistono. Esiste il racconto dei fatti che non può banalmente non tener conto di quello che siamo. Nel mio racconto sono libero di essere me stesso. Non maschero nulla. Se questa professione ha ancora un senso, è legato a chi lo fa.

Quanto le sfide tecnologiche e i social hanno cambiato il modo di fare notizia?

Hanno favorito e facilitato tanto, a partire dalla ricerca di un ospite in trasmissione, oggi molto più semplice di un tempo. Ma sono aumentati anche i rischi. Da un lato il mezzo ti dà la possibilità di muoverti rapidamente, dall’altro la disintermediazione è sempre più una caratteristica della comunicazione e dell’informazione. I primi a dare la notizia sono i protagonisti stessi, la stampa rischia di essere un inciampo, ma il suo ruolo è quello di essere in mezzo tra cittadini e politici; per questo dobbiamo prendere quella notizia, decriptarla, aggiungere e restituirla ai cittadini.

E quale può essere il ruolo del quotidiano oggi, in un mondo in cui le notizie si diffondono in tempo reale?

I giornali hanno saputo rispondere meglio alle sfide rispetto ai network televisivi regionali. Hanno saputo andare in profondità, come rivelato dal racconto dello tsunami del sud est asiatico o della crisi economica in Grecia nel 2008- 2009.  Pur nella limitatezza fisica, hanno aggiunto elementi, sono un pezzo importante della democrazia.

Locandina dell’incontro

Ogni giorno leggi in TV i giornali. Ma come si fa una rassegna stampa? Basta leggere le notizie dei vari giornali nazionali o raccontarle? E come si fa in poco tempo?

Le prime pagine sono le prime pagine. Non si può fingere che non ci siano. Ma credo che la rassegna stampa non sia la lettura dei titoli in prima pagina. Preferisco partire dai fondi. Per me il fatto è in più, magari è già evidenziato dalla grafica sottostante; preferisco dare qualche dato ulteriore, interpretazioni, interviste.  

Dall’estate del 2020 sei a Rai3 dove hai condotto Agorà Estate e il programma di prima serata Titolo V. Come si costruisce un talk politico?

C’è un copione, una scaletta, ma non tutto si può scrivere. Si può costruire la prima domanda, ma la seconda dipende dalla risposta che viene data alla prima. Si scelgono gli argomenti: i grandi fatti di cronaca si accompagnano alla politica. Ovviamente l’ospite deve essere capace di stare nel mood della televisione.

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