«IO, DOTTORE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS»

Print Friendly, PDF & Email

La notizia è ancora più sorprendente quando il neodottore, Leonardo Coletti, è un ex alunno del Liceo “Jacopone da Todi” ed ex redattore di Sottob@nco, di cui ha conosciuto la nascita.

Dinnanzi ad una pandemia mondiale vengono garantite lezioni online e servizi di apprendimento innovativi nelle scuole, non di meno accade nelle Università. Quest’ultime, tramite varie metodologie online, garantiscono tutti i servizi di cui lo studente necessita, quali lezioni, ricevimenti e persino le lauree. È così che uno dei momenti più importanti della vita non tarda ad arrivare, anche se avviene in modo completamente differente da come ce lo immaginiamo. Leonardo Coletti ne è una testimonianza diretta.

Il 17 aprile scorso si è laureato all’interno delle mura domestiche, diventando dottore in Economia aziendale, curriculum manageriale, con la tesi “Il mercato dei serramenti, il caso di Lennok S.p.A.

Con lui ripercorriamo le tappe più salienti del suo percorso universitario.
«È iniziato con preoccupazione, paura, ma anche con molta speranza e voglia di riscattare la delusione della Maturità che era andata al di sotto delle mie aspettative», così l’ex allievo del Liceo sulle emozioni provate all’inizio di questa nuova esperienza di studio. Tant’è che il bello dell’Università, per uno studente, consiste proprio nell’ indipendenza, nella gestione autonoma dello studio, oltre a dedicarsi in toto alle discipline che più rispondono ai propri interessi. Così facendo Leonardo si è laureato prima dei tempi previsti: «mai avrei pensato di riuscire a raggiungere tale risultato». Per il nostro ex redattore il primo anno è stato di ambientamento, il secondo invece è stato segnato dal salto di qualità sia dal punto di vista dell’apprendimento che da quello del rendimento, nonostante le varie difficoltà presentatesi durante il percorso, e il terzo anno ha segnato il punto di arrivo. Scrivendo la tesi soprattutto nel mese di febbraio e portando a termine gli ultimi esami rimasti nella sessione di aprile, è giunta l’agognata laurea. Un’esperienza decisamente positiva. È anche vero che la situazione che ci troviamo ad affrontare non ha permesso il regolare svolgimento della laurea… «Nel corso di questi anni il sogno di un traguardo c’è sempre stato, ma mai avrei pensato di portarlo a termine davanti ad uno schermo, a casa mia e con nessuno dei miei affetti più cari intorno». Un evento tanto atteso, ma allo stesso tempo inaspettato. Un’esperienza insolita ma al contempo unica. A casa, chiuso nella sua stanza, da solo. Così Leonardo ha affrontato la discussione della sua tesi di laurea. Nonostante ciò, la modalità di esame non lo ha deluso, anzi ringrazia l’Ateneo che è stato rapido nell’organizzare metodologie alternative per l’erogazione di lezioni, per lo svolgimento degli esami e, appunto, per la sessione di laurea. «I docenti in questo periodo critico – afferma – devono dimostrarsi ancora più disponibili, dalla richiesta di un semplice consiglio alla richiesta degli aspetti più organizzativi e burocratici, e ciò è accaduto. Un gruppo di persone ha lavorato per lo stesso obiettivo: andare oltre il virus e garantire tutto ciò che si sarebbe svolto in sua assenza. Un ringraziamento speciale va al relatore della tesi Luca Ferrucci».
La modalità telematica ha sicuramente pro e contro: «a vantaggio degli studenti universitari – aggiunge – sono le lezioni online registrate che permettono di essere consultate in qualsiasi momento e anche per ripetute volte. Ma ciò che viene a mancare inevitabilmente è il contatto umano, le relazioni con i professori, si perde infatti la possibilità di fare domande in modo diretto poiché lo schermo risulta essere una sorta di barriera tra studente e professore, non permette di esprimerci al massimo».
Per quanto riguarda il suo futuro, è convinto di lasciare la regione per proseguire gli studi nell’ambito del management, «ma considerata la situazione attuale, il mio futuro al momento resta incerto», tanto è vero che è ancora in attesa di comunicazioni ufficiali da parte delle Università a lui interessate. La sua esperienza universitaria si è rivelata straordinaria fino al punto di arrivo. Inaspettato e anomalo, ma ugualmente gratificante. E il Liceo? «Lascia dei segni indelebili. Ciò che più mi manca della scuola sono la quotidianità con i compagni di classe e i rapporti che si instaurano con i docenti. E infine lo studio delle discipline letterarie».
Da ex studentessa del Liceo e sua compagna di classe, ho invitato Leonardo a lasciare un messaggio agli attuali allievi: «Non mollate. Continuate a studiare perché lo studio in questo momento è il nostro lavoro e siamo molto fortunati perché lo svolgiamo in sicurezza. Sfruttate questa occasione per studiare e per alimentare le vostre curiosità, perché ciò che facciamo ora non lo faremo quando torneremo ad avere tutto il tempo a nostra disposizione, che in realtà sarà poco» .

Iscriviti per ricevere contenuti nella tua casella di posta, ogni settimana.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.