JACOPONE ART FESTIVAL: UN SALOTTO CULTURALE TRA LE MURA DEL LICEO

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Organizzare un vero e proprio Art Festival nel Chiostro medievale dello Jacopone è diventato ormai una tradizione. Tra studenti appassionati, docenti che offrono il loro aiuto e ospiti specializzati in materie artistiche, questo evento è divenuto sempre più vivace e creativo.

Durante il corso di tre anni, il festival è indubbiamente cresciuto e maturato. Lo scopo principale dell’iniziativa è rivolto al coinvolgimento sociale dei giovani: gli studenti sono svincolati dai limiti della creatività e vengono stimolati all’impegno attivo nei confronti della società tuderte. Infatti, di fronte a quest’opportunità, i liceali dello Jacopone realizzano ogni anno le più svariate attività artistiche che vanno dalle rappresentazioni teatrali alle interviste ad artisti, filosofi e storici.

Quest’ultima edizione dell’Art Festival, tenutasi al Liceo nelle sere del 19 e del 20 ottobre, è stata progettata brillantemente dal Professor Luca Castrichini (insegnante di storia dell’arte del nostro Liceo) e da numerosi studenti desiderosi di mettere in mostra le loro doti creative. Oltre agli attuali studenti del Liceo, molti ex-allievi si sono prodigati nell’allestimento e nella preparazione di questo grande evento, per esempi Filippo Rosati nel ruolo di presentatore, Federico Ombelli e Leonardo Dominici come fotografi ufficiali.

Uno dei momenti più avvincenti è stato lo spettacolo scritto da Giorgio Tenneroni, studente del IIIAC, nonché redattore di Sottob@nco. Questa piece teatrale, “Storia di un artista disperato”, carica di dramma e suspense, ha messo in scena la tragica vita dell’artista Francesco Borromini. «Il mio amore per il personaggio è nato durante le lezioni di storia dell’arte in classe» racconta Tenneroni. «Molti, purtroppo, non sono a conoscenza della straordinaria vita di questo grande artista, talmente brillante nel campo dell’architettura, ma talmente folle da suicidarsi». Questa rappresentazione rispecchia lo spirito vero del festival: quello dell’amore per la conoscenza che porta al coinvolgimento sociale dei giovani.

Spettacoli e rappresentazioni si sono alternati a intermezzi musicali: studenti come Francesco Scanu (IAC), Pietro Orsini (IVAS), Samuele Befani (IVBSU), Matteo Dominici (VBS), Paolo Falcioni (IIAS) e Francesco Liviabella (ex-studente del Liceo) hanno addolcito l’aria autunnale del melodioso suono di musica con canzoni classiche e moderne. Inoltre, il coro della scuola si è esibito nella sera del 20 ottobre, intonando “An Irish Blessing” e “Il est bel et bon” oltre ad altri brani brillantemente eseguiti dal gruppo di liceali sotto la guida del loro direttore Vittorio Scanu (ex-allievo).

All’inizio della prima serata Liam De Monaco, uno studente del quinto Liceo scientifico, si è interfacciato in una conferenza via Skype con la Professoressa Caroline O’Donnell della Cornell University di Michigan. Durante questa conference, “Niche tactics in Todi”, la Professoressa di architettura ha presentato uno dei suoi studi riguardo al Tempio della Consolazione di Todi. L’incontro, organizzato dall’E.t.a.b, è stato assai popolare: studenti e appassionati di architettura hanno avuto la chance di confrontarsi con l’architetto chiedendo domande e dando vita a dibattiti.

Invece Sara Cecchini, Ginevra Carocci (entrambi studentesse del IIIAC) e il Preside Sergio Guarente hanno intervistato Ernesto Galli della Loggia, storico e accademico italiano. è stata un’intervista assai particolare: l’intellettuale si è espresso su vari argomenti creando un clima rilassato in cui il pubblico poteva facilmente seguire il suo discorso di natura classicheggiante. Una delle frasi più intriganti che ha pronunciato è stata questa: «Il Liceo non serve a nulla». Con ciò intendeva dire che la formazione liceale non è solo una preparazione al mondo del lavoro, bensì è un tipo di istruzione incomparabile a qualsiasi altra, che forma lo studente in modo che sia ben disposto a poter leggere e comprendere il mondo e conoscere meglio se stesso.

Michele Ciribifera, collaboratore dell’artista Beverly Pepper, ha affascinato tutti gli astanti con una entusiasmante e coinvolgente presentazione sul parco di Beverly Pepper recentemente inaugurato alla rocca di Todi. Infatti da poco Pepper, ormai novantenne, ha deciso di regalare un gran numero delle sue opere monumentali alla città tuderte: perciò Todi si è impegnata a creare un parco artistico che le esponesse e che rendesse onore a un’artista così innovativa.

Hanno partecipato anche gli studenti del VBSU con le loro letture “Esser-ci oltre”, quelli del VBS con lo spettacolo “Mary Shelley”, e quelli del IAC con la rappresentazione scenica “Tableau Vivant – Stabat matres”. Insomma, in un clima ricco di arte e cultura, il Festival è stato un grande successo, grazie a tutti gli studenti che hanno partecipato e al Professor Castrichini curatore e organizzatore di due serate indimenticabili.

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