Quindici studenti dello Jacopone in visita – studio al Parlamento Europeo
VIAGGIO A BRUXELLES

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TODI – Zaino in spalla e tanta voglia di conoscere l’Europa, così una rappresentanza di 15 studenti delle classi quinte del Liceo “Jacopone da Todi” si è messa in viaggio verso Bruxelles a novembre grazie al PON, (Programma operativo nazionale) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) finanziato dai Fondi Strutturali Europei.

Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale – PON 2014-2020 il Liceo Jacopone ha ottenuto il finanziamento della candidatura, relativa ai percorsi di alternanza scuola-lavoro all’estero, grazie a un’idea nata nel 2016 dalle docenti Giuseppina Gualtieri e Donatella Calamita, passato successivamente in mano alle docenti Elisabetta Nasini e Paola Bartolucci che ne hanno consentito l’operatività e, infine, alla docente Antonella De Nicola che ha messo appunto alcuni dettagli applicativi.

Il progetto, The roots/routes of our identity, ha permesso a 15 studenti del nostro Liceo, selezionati in base a criteri scolastici, una permanenza di 21 giorni presso il Parlamento Europeo per conoscerne natura e funzioni, con l’obiettivo di simulare i lavori della Commissione Cultura proponendo interventi atti a rafforzare l’identità europea attraverso la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio culturale locale. 

Gli studenti del Liceo e la prof.ssa De Nicola

I ragazzi, guidati dalla docente Antonella De Nicola, hanno avuto la possibilità di soggiornare per tre settimane nella capitale belga, in una full-immersion di luci e odori natalizi.  Hanno assistito a sedute di Parlamento, sono stati ospiti degli uffici delle regioni Umbria, Campania e Trentino Alto Adige, hanno avuto l’opportunità di venire a contatto con vari organi istituzionali europei, di simulare sedute parlamentari, visitare musei e riflettere sul patrimonio culturale della città di Todi in collegamento all’Europa.                 

«Capire l’importanza dell’Europa è stato vedere come gli studenti fossero capaci di attivarsi» – spiega la De Nicola – «ho visto studenti timidi all’inizio, ma già  poco dopo diventavano più sicuri e i temi da trattare sono serviti da stimolo alla loro partecipazione: ho appurato un netto miglioramento anche nella padronanza della lingua straniera che erano tenuti ad utilizzare mentre esponevano i loro elaborati».

Per conoscere la storia dell’Unione Europea, le tappe che hanno portato alla formazione di essa e  il funzionamento dei suoi organi principali, i ragazzi hanno visitato il Museo della Storia Europea e il Parlamentarium. Per capire il ruolo che hanno anche le istituzioni minori e solitamente meno conosciute dell’Unione Europea, sono passati alla visita delle sedi del Comitato delle regioni (CDR), European Agency for Small and Medium Enterprises (EASME) e il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) . 

«Ciò che più ho apprezzato di questa esperienza – afferma Francesca Fornetti (VAS) a Sottob@nco – è stato il contatto con una realtà professionale che mai mi sarei aspettata di conoscere così da vicino; si è rivelata, appunto, un’opportunità per conoscere e per conoscersi, per socializzare, e, anche se con qualche difficoltà, per imparare il più possibile a rispettare orari, appuntamenti, scadenze. Mi sono sentita coinvolta, parte di una struttura e di un’organizzazione che prima consideravo troppo lontana». «È stata un’occasione per mettersi in gioco – aggiunge – per mettere in pratica le mie “conoscenze” geo-politiche, le mie capacità relazionali e, sicuramente, la lingua straniera. È senza dubbio un’esperienza che consiglierei, che mi ha fatta crescere e maturare, che mi ha permesso di toccare qualcosa che prima conoscevo per sentito dire.»

Sala Plenaria – Parlamento Europeo

Nelle giornate dedicate alle attività i ragazzi si sono trasformati in veri e propri delegate europarlamentari, regolando il dibattito tramite nozioni acquisite precedentemente grazie alla loro Tutor, una giovane rappresentante di United Network. Sono stati divisi in gruppi ed hanno simulato un dibattito riguardante i diritti dei cittadini europea nella prima settimana, mentre durante la seconda si sono concentrati sull’eredità culturale europea e l’identità dei cittadini europei. Lo scopo delle simulazioni era quello di redigere una risoluzione che agisse in modo operativo sulle tematiche dei dibattiti affrontati in sede di simulazione.

Durante la seconda simulazione, relativa alla promozione del patrimonio culturale europeo, i ragazzi, che stavano acquisendo sempre di più un sentimento di Europa, hanno progettato un’app, “EUreka“, che grazie a un sistema di geo localizzazione, offre informazioni ai viaggiatori a proposito del patrimonio artistico, storico e culturale di varie città europee. Per ogni città l’app presenta la descrizione testuale di 10 monumenti simbolo, alcuni accompagnati da audio esplicativi che introducono il sito che si ha di fronte. Per Todi sono stati scelti i monumenti più significativi, quali il Tempio di San Fortunato, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, Piazza del Popolo con il Duomo, il Monastero di San Francesco e la Casa Dipinta. Correlata a questa, i ragazzi hanno proposto lo sviluppo di un’ altra app, “EUreka quiz“, che mette alla prova il giocatore tramite una serie di quiz da 20 domande ciascuno, riguardanti il patrimonio culturale delle diverse località visitate e le istituzioni europee.

«Mi sento in obbligo di consigliare questo tipo di esperienza ad altre scuole – conclude la docente Antonella De Nicola– e proporrei un ampliamento all’interno dei progetti di alternanza scuola-lavoro promossi dal nostro Liceo».

Non solo politica e scuola, nei weekend liberi i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare Bruges, Gent e Amsterdam, così da tornare a casa con un bagaglio culturale a 360 gradi.

«Ci è stata proposta un’esperienza unica ed irripetibile nel suo genere – spiega Vittorio Fiaschini (VAS) – mi sono confrontato sia con i miei coetanei, da cui è scaturita una solida amicizia e un forte senso di appartenenza al gruppo, sia con una realtà europea e metropolitana come quella della città di Bruxelles. Le simulazioni parlamentari prettamente in lingua inglese ed incentrate su problematiche a livello globale quali alimentazione, guerre E istruzione mi hanno fatto comprendere ancora meglio il ruolo che esercitano coloro che lavorano nel Parlamento della capitale belga».

Sede del Parlamento di Bruxelles

«I giorni sono stati così piacevoli che sono passati senza che ce ne accorgessimo – conclude Giacomo Antonini (VBS) – ma giunti alla fine dello stage guardandoci alle spalle ci siamo accorti di quante esperienze avessimo vissuto, di quante cose avessimo imparato e di quanti luoghi avessimo conosciuto. Grazie alle visite proposte, abbiamo scoperto organi europei di cui non eravamo a conoscenza e torniamo a casa con un’idea dell’Europa diversa da quella con cui siamo partiti: abbiamo maturato maggiore fiducia nell’istituzione Europa e nell’efficacia dei suoi mezzi. Approfondire la nostra conoscenza dell’UE chiaramente è stato molto importante per poter votare in maniera consapevole alle prossime elezioni».

 Elena Lazzoni
Giulia Lucaroni

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