Al Comunale di Todi è andata in scena “La Traviata”
LIRICA E GIOVANI, UNA RELAZIONE DIFFICILE

Foto scattata da Alessia Manni
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L’opera al Teatro Comunale di Todi.

TODI – Lo scorso venerdì 28 settembre, presso il Teatro Comunale di Todi, è andata in scena La Traviata di Giuseppe Verdi. Lo spettacolo, rappresentato in occasione della settantaduesima Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto, ha visto esibirsi sul palco i cantanti solisti, il coro e l’orchestra del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” sotto la direzione del maestro Carlo Palleschi.

Assai alta è stata la partecipazione a teatro delle alunne e degli alunni del Liceo frequentanti le classi del triennio, incentivata dalla riduzione del costo del biglietto d’ingresso, che ha favorito una maggiore presenza giovanile tra gli spettatori. È noto, infatti, che una grande parte dei giovani non è interessata alla partecipazione a spettacoli teatrali, ma preferisce altre forme di svago e intrattenimento, come frequentare locali notturni e discoteche. Il genere lirico, soprattutto, non è popolare tra la popolazione giovanile, e questo si potrebbe spiegare con una scarsa educazione musicale, come ritiene il prof. Manfredo Retti, ex insegnante del Liceo e appassionato conoscitore e divulgatore delle bellezze dell’opera. Linea di pensiero condivisibile, quella del prof. Retti, poiché durante il percorso scolastico obbligatorio non vi sono materie che contemplino lo studio degli aspetti tecnici della musica, e dunque i ragazzi non sono orientati verso un genere musicale oggi sempre meno noto e conosciuto come quello della lirica. 

Nel corso di una lezione in preparazione allo spettacolo, svoltasi nell’aula Magna del Liceo il 27 settembre, lo stesso Retti ha esposto alcune considerazioni in relazione al valore attuale de La Traviata ed al rapporto tra la lirica e i giovani.  

Il genere lirico è poco diffuso tra i giovani, ma potrebbe rappresentare un motivo di riflessione circa la realtà che li circonda?

La lirica, sebbene poco conosciuta ed apprezzata, sarebbe fonte di numerose riflessioni poiché essa tratta tematiche odierne ed attuali. Nello specifico, parlando dell’opera di Verdi “La Traviata”, nonostante siano in essa presenti alcune situazioni lontane dal nostro contesto sociale, possiamo ritrovarvi il motivo dell’ipocrisia, tipica del mondo borghese e non-borghese, che si manifesta quando si fa qualcosa cercando di nasconderla.

Perciò, l’utilizzo di una scenografia moderna all’interno dello spettacolo presentato lo scorso 28 settembre non sarebbe casuale. Cosa ne pensa a riguardo?

Credo che la modernizzazione dell’ambientazione scenografica, oltremodo ne La Traviata, sia un fatto positivo perché esistono innumerevoli modalità per rappresentare gli ambienti precisi di una vicenda, ma è bene, indubbiamente, rimanere fedeli al testo musicale.

Negli ultimi anni si sono affacciati nel mondo della musica nuovi cantanti lirici, famosi in tutto il mondo per la loro arte canora. Crede che questi possano avvicinare i giovani al genere lirico, in quanto loro contemporanei?

Molti di coloro che oggi vengono definiti cantanti lirici in realtà sono personaggi ignari del genere lirico e potrebbero essere definiti parodie dell’opera, inadatti vocalmente. Al contrario ritengo ottimi, dal punto di vista musicale, i rifacimenti jazz e gli incontri tra la lirica, la musica sinfonica e quella moderna che rappresentano esempi di musica colta.

In conclusione, quale sarebbe il mezzo per permettere ai ragazzi di conoscere il genere lirico e sottolineare la sua importanza?  

Ritengo che l’unico mezzo efficace per la conoscenza del genere lirico sia l’insegnamento nelle scuole partendo dai gradi più bassi dell’istruzione. La musica, infatti, è come una grammatica che deve essere presentata e spiegata affinché avvenga la sua comprensione.

 

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