A colloquio con Francesco Di Giandomenico, maestro dell’Orchestra della Scuola Media “Cocchi- Aosta” e del Liceo “Jacopone”
IL “COMPOSITORE DI CORTE”

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TODI – Si è rivelata vittoriosa la trasferta in terra pugliese dell’Orchestra della Scuola Media “Cocchi-Aosta” e del Liceo “Jacopone da Todi” che si è aggiudicata, con votazione di 100/100, il primo premio assoluto alla diciannovesima edizione del Concorso internazionale “Florestano Rossomandi” di Bovino, a Foggia.

Un successo arricchito da ulteriori riconoscimenti, una borsa di studio quale miglior Orchestra tra tutte quelle – ben dieci- partecipanti,  un premio per la direzione assegnato a Natalia Benedetti  e un altro per l’arrangiamento conferito al docente di chitarra classica Francesco Di Giandomenico, “compositore di corte” d’eccezione e primo chitarrista italiano ingaggiato dalla “Wu Promotion”.

A lui abbiamo rivolto qualche domanda sul presente e sul futuro dell’Orchestra. 

Come è nata l’idea di partecipare ad un vero e proprio concorso, dopo tanti concerti e gemellaggi?

Non abbiamo mai avuto la possibilità di partecipare ad un concorso, essendo la nostra Orchestra costituita da un organico inedito nel panorama italiano non solo per la tipologia di strumenti ma anche per il numero di musicisti; così, quando si è presentata l’occasione, ci siamo iscritti subito al bando. Lo abbiamo fatto principalmente per curiosità, con una preparazione mirata alle spalle ma senza aspettative se non quelle di divertirci, portare la nostra musica e fare nuove esperienze. L’esito dei concorsi, del resto, è sempre un’incognita perché dipende da fattori che non sono completamente controllabili: la preparazione dipende da noi, ma il giudizio e i gusti della giuria non sono prevedibili. Il risultato non è stato da poco, considerando che è stato attribuito da una giuria  composta da Juan Jose Navarro Hernandez, clarinettista e direttore d’orchestra, docente al Real Conservatorio di Almeria, Soyung Yu, soprano di origine coreana, Glauco Bertagnin, primo violino dei Solisti Veneti e dei Virtuosi Italiani, Simone Pagani, pianista, e Giuseppe Nese, flautista e concertista. 

Backstage

Partendo dall’appellativo che le viene spesso associato, cioè quello di “compositore di corte”, qual è il suo ruolo all’interno dell’Orchestra?

Oltre ad essere docente di strumento, arrangio i brani adattandoli al particolare organico della nostra Orchestra,  “eterogenea” anche per fascia di età, quindi diviene importante lavorare anche sugli equilibri e adattare determinati brani alla nostra identità.

Svolgo anche una serie di attività collaterali che riguardano l’organizzazione delle gite, degli stage, del concorso, dei concerti e delle relazioni con gli enti esterni. Insieme ai miei colleghi  mi occupo di queste mansioni un po’ più “burocratiche”.

L’Orchestra della Scuola Media “Cocchi-Aosta” e del Liceo “Jacopone da Todi” si è aggiudicata, con una votazione di 100/100, il primo premio assoluto alla XIX edizione del Concorso internazionale “Florestano Rossomandi” di Bovino, a Foggia.

Negli ultimi anni l’organico è andato incontro a cambiamenti importanti, dalla divisione in due Orchestre separate (la più giovane, composta da studenti di prima e seconda media, e la più “anziana” di terza media e liceo) al naturale “ricambio” che ha coinciso con il termine del percorso di alcuni allievi. Come sono stati vissuti questi eventi?

La realtà che stiamo costruendo di giorno in giorno è molto dinamica. Vedo questo dinamismo come un’esigenza, sono affascinato e incuriosito dai cambiamenti e dal fatto di fare cose nuove; cambiamenti che inevitabilmente si avvertono ma è giusto che sia così, per evitare di essere ripetitivi, sia nei percorsi sia nel repertorio. Preferisco lavorare il doppio l’estate per arrangiare nuovi brani al fine di variare il repertorio, piuttosto che mantenerlo costante e invariato. È un percorso che si costruisce nel tempo, ciò che stiamo facendo oggi è anche il risultato di esperienze passate. Per quanto riguarda la divisione, essa si è resa necessaria per permettere ai più inesperti di “fare palestra” per poi entrare a far parte attivamente dell’organico principale, costituito dai più esperti.

Un finale di stagione davvero impegnativo per l’Orchestra ma anche entusiasmante:  oltre al concorso di Foggia, cui avete partecipato, c’è anche lo stage estivo…

Dallo scorso anno abbiamo il Premio di composizione “Città di Todi”, assegnato ad Alessandro Manara; riguarda compositori emergenti di tutta Italia che scrivono appositamente per il nostro organico e durante lo stage del 19, 20 e 21 luglio i ragazzi lavoreranno al perfezionamento del repertorio e allo studio ‘ex novo’ del brano vincitore del concorso. Si crea, quindi, per i nostri giovani musicisti, l’occasione di presentare un brano inedito sotto la direzione di un maestro di chiara fama, Wesley J. Broadnax della Drexel University. Nessun’altra scuola in Italia ha mai messo in atto questo tipo di circuito che risulta attraente anche per un professionista. Il risultato cui porterà è quello di un repertorio inedito, personalizzato e dedicato. Non stiamo adattando un repertorio, ma lo stiamo creando ‘ad hoc’.

Degno di nota è anche il traguardo della decima edizione del concorso nazionale “Jacopone da Todi” che organizza la “Cocchi- Aosta” nel mese di maggio. Quali sono state le novità?

Disegno originale di Alice Pasquetti.

Quando sono arrivato in questa scuola il concorso, nato da un’idea di Elisabetta Scappini, era già alla 4° edizione, ma negli anni è arrivato ad essere uno dei più importanti di tutta Italia. Vi partecipano Orchestre da ogni parte della penisola- da Roma a Rieti, Salerno, Sarno, Taranto, Aprilia e Firenze, per un totale di 500 giovani musicisti- proprio perché è ritenuta una competizione prestigiosa. Quest’anno per celebrare il 10° anniversario, grazie al contributo della Vart Communication che ha garantito l’impegno anche per gli anni successivi, sono stati assegnati, oltre ai tre premi ordinari – miglior esecuzione, miglior arrangiamento, miglior composizione – tre premi “speciali”, uno per il miglior direttore, uno per la miglior sezione/solista e il Premio Vart Communication per la miglior esecuzione, assegnato da una giuria composta da membri dell’Orchestra “Cocchi-Aosta” e “Jacopone da Todi” (per il Liceo, Ludovico Orsini, Miriam Calina Cretu, Federico Ombelli, Jeremy Hook, Giorgio Tenneroni e Francesco Liviabella).

E’ un traguardo importante perché l’Italia in generale è un Paese in cui le attività culturali hanno difficoltà nel ricavarsi uno spazio e nell’essere riconosciute da enti che vogliano investire in esse; siamo riusciti, invece, ad avere il sostegno di questo importante sponsor che, unito a quello dell’associazione “Amici dell’Orchestra” e del Comune che coproduce il concorso insieme alla nostra scuola, ci consente di puntare ad una maggiore qualità.

Teatro Garibaldi, a Bovino, dove l’Orchestra si è esibita

L’Orchestra, in quanto sodalizio ristretto alla scuola media, nasce nel 1985, ma lei si è aggiunto al gruppo qualche tempo dopo. Quale situazione ha trovato quando è arrivato e cosa è cambiato da allora?

Il mio arrivo è coinciso con la presa in carico del ruolo di preside da parte di Silvio Improta, che ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita della nostra Orchestra. Da allora sono successe tanti avvenimenti che hanno fatto sì che da una realtà prettamente scolastica si passasse ad un panorama più ampio: la convenzione con il liceo, il concorso di composizione, l’organizzazione degli stage estivi, la costituzione dell’associazione “Amici dell’Orchestra”, l’individuazione di uno sponsor e la convenzione con l’Etab “La Consolazione”. Tutto questo è avvenuto in contingenza con il mio arrivo e non dipende unicamente da me, dato che insieme ai miei colleghi insegnanti, Cinzia Bartoloni, Natalia BenedettiFulvia Cianini, Sergio Pascoletti e Elisabetta Scappini, ci siamo impegnati allo stesso modo. Bisogna essere presenti nella realtà tuderte, tanto che abbiamo un costante dialogo con l’amministrazione comunale, ma il fine è portare la musica nel mondo, cioè il più lontano possibile, e per farlo è necessario cercare il contatto con realtà esterne che possano aprirci le loro porte (l’ente FAI, le scuole con cui sono stati effettuati gemellaggi e l’istituto musicale italiano di Vienna che ci ha ospitati). Un grazie particolare vorrei rivolgerlo anche al dirigente scolastico, il professor Giovanni Pace, che sostiene la nostra attività in maniera significativa.

È fondamentale il suo apporto all’Orchestra, ma lei individualmente è un chitarrista apprezzato non solo in Italia ma nel mondo. Non è un caso che sia tornato, di recente, da un tour in Cina.

Faccio parte di un duo, chiamato “Sator Duo”, che mi ha regalato grandi soddisfazioni. Negli anni sono stati diversi i cd pubblicati e il culmine è stato questo tour in Cina che è stata una grande esperienza. Abbiamo avuto un contratto con la “Wu Promotion” che è una delle più importanti agenzie di concerti nel mondo che opera in Cina e porta i musicisti più talentuosi provenienti da ogni parte del mondo. Sono rappresentati da questa organizzazioni nomi stellari, come la spalla della Scala di Milano, l’orchestra del concerto di Capodanno, i Berliner Philharmoniker, e in mezzo a questo turbinio di grandi dei nostri tempi ci siamo anche noi. Abbiamo suonato in vari teatri fra i più importanti della Cina, viaggiando molto (22.000 km in due settimane) e dove andavamo c’erano gigantografie che annunciavano il nostro arrivo. Siamo stati accolti molto calorosamente dal pubblico che ci chiedeva autografi e foto, registrando inoltre il record di cd veduti dopo un concerto.

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