Anche Socrate tra i “protagonisti”
LA PRIMA DELLE ARTI

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La foto mostra una PSEPHOS , ossia, uno strumento usato nell'antica Grecia, appunto ai tempi di Socrate per assolvere o meno il condannato. Si trattava di un cilindro in bronzo lungo circa 8 cm, il diametro del didco era di circa 9 cm. I rari esemplari si trovano ad Atene, al museo dell'Agorà
Riproduzione di una “PSEPHOS”, strumento in bronzo usato nell’antica Grecia per assolvere o condannare. Erano di due tipi, con il cilindro pieno e con il cilindro forato. Lunghi circa 8 cm, avevano un dischetto di diametro di circa 9 cm. I rari esemplari rinvenuti si trovano ad Atene, al museo dell’Agorà.

TODI – Durante l’ultima settimana di attività didattica (9, 10 e 11 giugno) il Liceo ospiterà per la prima volta quest’anno “Arte Impegno”, un festival dedicato alle arti che si svolgerà all’interno del chiostro della scuola.

«Lo scopo – afferma Luca Castrichini, docente di storia dell’arte – sarà quello di presentare, promuovere e pubblicizzare le attività artistiche culturali e di impegno sociale ideate e realizzate dal nostro Liceo». Non mancheranno interviste ad artisti di fama internazionale come Roberto Bernardi o Bruno Ceccobelli, a scrittori e psicologi, e passeggiate alla scoperta dei monumenti e degli edifici più importanti con visite effettuate in lingua straniera.

Si terranno, inoltre, concerti di musica classica e incontri con i ragazzi della comunità di San Patrignano o con gli operatori e le ospiti del Centro disturbi del comportamento alimentare di Palazzo Francisci, ma un’autentica novità sarà costituita dalla drammaturgia del processo a Socrate, un testo scritto da Livio Rossetti, già professore associato di Storia della Filosofia Antica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo perugino, che sarà messo in scena da alcuni studenti della III AC – Filippo Rosati, Stefano Luneia e Francesco Maria Calistroni – con la supervisione della prof.ssa Donatella Calamita. Risultato finale di una pubblicazione, “Convincere Socrate”, che sarà presentata a fine aprile, la pièce sarà incentrata sugli ultimi momenti di vita del grande filosofo antico, quelli intercorrenti tra la lettura della sentenza e la somministrazione della cicuta e, in particolare, sul vano tentativo dei suoi amici di indurlo a scappare di notte dal carcere e ad andarsene in esilio lontano da Atene. Sul perché sia stato scelto Socrate e questo spettacolo abbiamo sentito direttamente l’autore, il professor Rossetti.

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Livio Rossetti, docente universitario nonché autore del testo teatrale su Socrate.

«Sul conto di Socrate ho avuto occasione di soffermarmi e scrivere dal lontano 1969 – afferma – e da allora ho pubblicato in media un articolo all’anno sull’argomento, più un piccolo libro nel 1977 e un altro in francese, più impegnativo, nel 2011. Poi, meno di un anno fa, mi è capitato di riflettere ad alta voce sul lato deludente di un certo numero di spettacoli teatrali e film su Socrate – troppo scontati e patetici, un Socrate che imperversa con le parole fino all’antipatia, nonché un’eccessiva dipendenza dalla pagina platonica… – e di considerare che, alla fin fine, non dovrebbe essere difficile fare di meglio. Detto fatto, mi sono messo a buttar giù qualcosa e nel corso dell’estate scorsa questo lavoro teatrale ha preso forma, dopodiché ho avuto bisogno solo di aggiustare il tiro qua e là». E la collaborazione con il nostro Liceo? «Si tratta di una bella storia – aggiunge – che vorrei far raccontare al prof. Guarente, perché la nostra assidua collaborazione è cominciata circa 24 anni fa. Sta di fatto che nell’ottobre scorso ho fatto parola di questo lavoro teatrale a Sergio, e lui mi ha ben presto comunicato che intendeva coinvolgere il gruppo teatrale della scuola allo scopo di arrivare a una rappresentazione, di fatto una prima assoluta, una prima mondiale a Todi. Proposta elettrizzante per lui come per me e poi per svariate altre persone».

Il testo è diviso in tre atti e coinvolgerà non solo studenti e docenti – il prof. Giovanni Galli sta dando il suo contributo come scenografo – ma anche il professore e giornalista Alessandro Panini Finotti.

Valentina Gubbiotti e Margherita Rinaldi

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