MODENA FA SCUOLA

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TODI – Anche quest’anno il “Festival della Filosofia” ha coinvolto gli studenti del quinto anno, di ogni indirizzo del Liceo “Jacopone da Todi”. Il Festival è stato ospitato nelle piazze di Modena, Carpi e Sassuolo, nei giorni 16, 17 e 18 settembre. Ogni anno viene affrontato un argomento diverso, trattato dai grandi protagonisti del pensiero contemporaneo in piazze che si riempiono di appassionati ascoltatori, fermi in religioso silenzio sotto qualsiasi condizione atmosferica. Nonostante i vari temi filosofici trattati siano ogni anno diversi tra loro, c’è un legame forte che li accomuna: hanno tutti a che vedere con la vita quotidiana. È proprio questo che rende questa esperienza unica nel suo genere e altamente formativa: ci viene permesso di sperimentare come la filosofia, nonostante sia vista come una dottrina lontana dalla nostra affaccendata quotidianità, sia parte integrante della nostra stessa vita. Il tema filosofico affrontato quest’anno era l’agonismo. festivalfilosofia16Alcuni tra i principali filosofi contemporanei, come Massimo Recalcati, Massimo Cacciari, Marc Augè, Umberto Galimberti – per citare i più noti – hanno condiviso il proprio pensiero con tutti coloro che erano lì ad ascoltarli. L’elemento particolarmente coinvolgente per me, partecipante all’evento, è stato proprio il fatto che l’argomento si calasse perfettamente all’interno della mia vita, all’interno della vita in generale, della vita di tutti i giorni. Sono stati fatti esempi concreti di come l’agonismo ci coinvolga tutti quanti. Significativi sono anche i titoli delle “lezioni” svolte da questi grandi pensatori: “L’elogio del fallimento”, “Le armi della critica”, “La rivincita”, solo per citarne alcuni. Ci si sente coinvolti appieno, e non si può fare a meno di pensare a riferimenti che riguardano la propria vita. img-20161128-wa0040L’esperienza mira, dunque, in prima analisi ad affrontare il tema trattato e stimola in noi ascoltatori vari pensieri, ma in realtà è volta a far capire a tutti noi che la filosofia è vissuta nel quotidiano. La realizzazione di questa uscita didattica, che è giunta al nono anno consecutivo, è stata possibile grazie alla  docente di storia e filosofia Paola Bernardini. È proprio grazie a lei che il nostro Liceo ha preso parte a questa esperienza, «esperienza nata in modo casuale, per curiosità», dice la professoressa. Dieci anni fa partì insieme alla collega Mara Adanti alla scoperta di questo festival, e ciò che più le colpì fu proprio l’atmosfera: le piazze erano gremite di persone, che stavano lì ad ascoltare i filosofi anche sotto la pioggia. L’emozione provata fu talmente forte che la prof.ssa Bernardini decise di proporre al dirigente scolastico, prof. Guarente, di inserire la partecipazione al Festival della Filosofia tra le uscite didattiche della scuola. Dall’anno successivo, il nostro Liceo fu coinvolto in questa esperienza, ma all’inizio il progetto partì in sordina, e partecipò una sola classe, il 3AC; quest’anno, invece, il numero degli studenti partecipanti ha raggiunto le 67 unità. «Questa esperienza serve ad inserire il percorso curriculare nella contemporaneità – è così che la definisce la professoressa – perché senza la conoscenza di concetti fondamentali forniti attraverso la trattazione dei filosofi del passato durante le lezioni non si riuscirebbero a comprendere quelli contemporanei»; sarebbe impossibile comprendere Recalcati senza conoscere Freud, anche se lo psicoanalista va oltre il filosofo. Il Festival ha avuto così tanto successo tra gli studenti che alcuni di loro chiedono di poter tornare come “esterni” anche dopo essere usciti dal Liceo. Non solo. A testimonianza della rilevanza che un’esperienza di questo tipo ha prodotto, e produce, negli alunni, è il fatto che i temi trattati durante i vari “Festival della Filosofia” sono stati anche argomento di varie “tesine”. «Purtroppo – continua la prof.ssa Bernardini – il numero crescente degli studenti che partecipano all’uscita al Festival Filosofia, se da un lato è gratificante, perché conferma il successo del progetto, crea però difficoltà di gestione: trovare alberghi, e soprattutto ristoranti, per quasi 70 persone, è molto difficile soprattutto se si vogliono contenere i costi. Ad oggi l’uscita di tre giorni, tutto compreso, non ha mai superato i 150,00 euro, ma trovare locali capaci di contenere tante persone e disposti ad offrire prezzi “popolari” non è facile».

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